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Mercato del carbonio europeo, generati 14mld dalla vendita delle quote ETS

Scendono le emissioni degli impianti registrati al sistema di scambio emissioni, ma aumentano quelle del trasporto areo. I dati della Commissione UE per il 2019-2020

Mercato del carbonio europeo
Foto di Emilian Robert Vicol da Pixabay

(Rinnovabili.it) – La Commissione Europea ha adottato stamane la relazione annuale sul funzionamento del mercato del carbonio europeo. Il documento offre un’analisi puntuale del mercato per il 2019 e per i primi mesi del 2020, tracciando così l’evoluzione delle politiche climatiche comunitarie. Dal 2005, infatti, il sistema di scambio delle quote di emissione (EU ETS) costituisce la pietra angolare della strategia UE per ridurre i gas serra dei grandi inquinatori. Nel meccanismo rientrano obbligatoriamente le industrie energivore, le centrali elettriche, quelle termiche e il settore dell’aviazione. Tra riforme ed aggiornamenti questo strumento ha fatto una parte importante del lavoro verso l’obiettivo 2020 di riduzione della CO2 del Blocco. E altrettanto dovrà fare nel futuro prossimo.

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Il rapporto rileva che le emissioni degli impianti inseriti nel mercato del carbonio europeo sono diminuite del 9,1% nel 2019 rispetto al 2018; una percentuale equivalente a circa 152 milioni di tonnellate di CO2. Come negli anni precedenti, questa diminuzione è stata determinata principalmente dal settore elettrico, mentre le emissioni industriali hanno visto un calo meno netto. Continuano invece a crescere, anche se più modestamente, le emissioni verificate del trasporto aereo, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente; percentuale pari a circa 0,7 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.

Il rapporto riporta che l’indicatore relativo all’eccedenza della riserva stabilizzatrice è stato pubblicato per la quarta volta a maggio 2020 mostrando come il surplus di crediti di CO2 sia sceso a circa 1,39 miliardi di quote. Nel dettaglio, quest’anno il meccanismo ha rimosso ben 375 milioni di quote; uno strumento fondamentale per non far crollare il prezzo della CO2. Infatti, nonostante la difficile situazione economica per industria e aviazione a causa della crisi COVID-19, il segnale del prezzo del carbonio è rimasto stabile tra gennaio 2019 e fine giugno 2020, con una breve eccezione a marzo / aprile. I volumi delle aste 2021 – si legge nel rapporto – saranno ridotti in modo simile.

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Altro dato interessante: nel 2019, gli Stati membri hanno generato circa 14 miliardi di euro dalla vendita all’asta delle quote ETS. Il 77% delle entrate del mercato del carbonio europeo sono state spese (o lo saranno a breve) per sostenere azioni in materia di clima ed energia pulita. Nel frattempo, continuano a progredire i lavori di attuazione prima dell’inizio della fase 4 dell’EU ETS (2021-2030).