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Global Compact ONU: per le imprese al primo posto sostenibilità sociale e ambientale

Il report del Patto mondiale delle Nazioni Unite e della Russell Reynolds Associates si propone di scoprire cosa può essere appreso dai leader aziendali che stanno integrando la sostenibilità nella propria strategia di business

sostenibilità sociale e ambientale
Credits: Global Compact

I business leader devono mettere al primo posto la sostenibilità sociale se vogliamo realizzare “società più resilienti, sane ed inclusive” post COVID-19 

(Rinnovabili.it) – Il Global Compact dell’ONU, la più grande iniziativa al mondo per la sostenibilità d’impresa, ha pubblicato per il suo 20° anniversario il reportLeadership for the Decade of Action. Il documento si propone di scoprire cosa può essere appreso dai leader aziendali che stanno integrando la sostenibilità sociale e ambientale nella propria strategia e nelle operazioni commerciali. E rivela la necessità urgente di dirigenti e capi d’azienda “trasformativi”, che guardino oltre i profitti a breve termine per rendere la sostenibilità e la resilienza a lungo termine una priorità aziendale.

La pubblicazione è avvenuta dopo la prima giornata del Leaders Summit virtuale del 15 giugno a cui hanno partecipato oltre 10mila imprese, impegnate nella realizzazione di un business sostenibile ed etico

Presentato da Lise Kingo, Amministratore delegato e direttore esecutivo di Global Compact, e da Clarke Murphy, CEO di Russell Reynolds Associates, il rapporto mette in luce l’urgente necessità per i leader del mondo delle imprese di avviarsi verso una trasformazione profonda che metta al primo posto la sostenibilità sociale, oltre a quella ambientale ed economica. Ad essere discusse nelle 26 ore di Summit internazionale sono in particolare le opportunità possibili se lavoreremo per quella “just transition” che potrebbe rendere reale un mondo sostenibile, equo ed inclusivo – in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU.

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Quella necessità di reale sostenibilità sociale messa in luce nel rapporto pare essere stata esacerbata dalla crisi dovuta a COVID-19. Come sottolinea Kingo “la pandemia […] ha creato danni enormi soprattutto alle persone più fragili: 49 milioni di persone sono ripiombate nella povertà estrema, […] 800 milioni di lavoratori dell’economia “informale” corrono il pericolo di non avere più risorse per vivere”.

Scoprendo le debolezze dei nostri sistemi globali, COVID-19 ha messo in luce la difficoltà di raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU. Questo è il motivo per cui Kingo, e con lei Global Compact, chiedono “ai business leader di diventare attivisti sociali […]: bisogna avere il coraggio di “essere” il cambiamento di cui il pianeta ha bisogno”. Diventare attivisti sociali non è questione solo civica per gli imprenditori, ma fondamentale “per dare un futuro al loro business”, continua Kingo.

In questo quadro quindi porre al centro di ogni strategia di ripresa il tema della sostenibilità sociale potrebbe permetterci di realizzarenuove economie e società più resilienti, sane ed inclusive”. Integrando realmente “persone, pianeta e prosperità per tutti attraverso mission e valori aziendali, governance, strategia e gestione delle prestazioni”, i leader aziendali possono aprire la strada alla “Decade of Action”, aiutando nella trasformazione globale e nell’attuazione degli SDGs dell’ONU. 

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