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Bruxelles studia come allargare l’ETS UE a trasporti e edilizia

L’annuncio è arrivato da von der Leyen la settimana scorsa. La Commissione sta facendo circolare tra i Ventisette un documento per avviare la discussione. I dettagli del piano dovranno essere pronti per giugno

ETS UE: Bruxelles si prepara a includere trasporti e edilizia
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Al via le prime consultazioni per espandere l’ETS UE

(Rinnovabili.it) – Inizieranno questa settimana le prime discussioni a porte chiuse tra i Ventisette per decidere come ampliare l’ETS UE. Il mercato europeo dei crediti di carbonio infatti dovrà includere anche i trasporti e l’edilizia, se Bruxelles vuole centrare davvero il nuovo obiettivo 2030 di riduzione delle emissioni fissato a -55% rispetto ai livelli del 1990. L’allargamento dell’Emission Trading Scheme era stato anticipato la settimana scorsa dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel suo intervento al Leaders Summit on Climate, il vertice internazionale sul clima organizzato dall’amministrazione Biden.

Che l’ETS UE vada ampliato, ormai sembrano esserci pochi dubbi, anche se in passato esponenti di spicco della stessa Commissione, come il vice presidente con delega al clima Frans Timmermans, si erano detti scettici. Come farlo nel dettaglio, però, resta ancora da stabilire. Per il momento da Bruxelles viene fatto circolare un documento preparatorio, visto in anteprima dall’agenzia Reuters che ne ha riportato alcuni stralci.

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L’allargamento del mercato dei crediti di carbonio europeo “dovrebbe avvenire gradualmente, in un modo che non porti alla perturbazione di questi settori e non interferisca con il prezzo del carbonio nell’attuale ETS”, si legge nel documento. I prezzi delle quote sono in crescita costante, ormai attorno ai 45 euro a permesso, e hanno superato indenni l’anno della pandemia. La Commissione non vuole interrompere la tendenza. La gradualità inoltre serve anche per evitare scossoni eccessivi alle aziende dei settori interessati.  

Nel documento, riporta Reuters, si dice anche che il nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 richiederà un ulteriore taglio di 10 punti percentuali nelle emissioni combinate dei settori attualmente non coperti dall’ETS, rispetto al precedente obiettivo climatico dell’UE. Qui il riferimento non è solo a trasporti ed edilizia, per cui Bruxelles sta progettando l’inserimento nel mercato continentale del carbonio, ma anche all’agricoltura. Le emissioni agricole saranno regolate dalla riforma della Pac, la politica agricola comune, che proprio in queste settimane si avvia verso le battute finali.

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Il dialogo che inizia questa settimana dovrà confluire in una proposta di allargamento dell’ETS UE che è già fissata in calendario per giugno. Tra i molti punti che restano da chiarire, quali parti del settore dell’edilizia saranno regolati dall’ETS, e come gestire la parte sui trasporti che coinvolge le case automobilistiche.