Nella proposta di revisione del regolamento sull’ETS avanzata dal parlamento europeo spuntano criteri più semplici per intervenire sul mercato del carbonio
La proposta contro il caro energia apre i cordoni della Market Stability Reserve
(Rinnovabili.it) – Rilassare le regole del mercato del carbonio europeo per combattere il caro energia. Rimettendo in circolazione un numero di permessi “ritirati” per far scendere i prezzi della CO2. Una clausola da applicare in condizioni molto simili a quelle di questi mesi. È la proposta che arriva da Peter Liese, l’europarlamentare che sta lavorando sulla revisione dell’Emission Trading Scheme (ETS) proposta lo scorso luglio dalla Commissione europea.
“I prezzi elevati del carbonio hanno portato a preoccupazioni per l’eccessivo aumento dei prezzi e la volatilità del mercato. Qualsiasi intervento, tuttavia, dovrebbe evitare shock di prezzo o volatilità improvvisa”, spiega l’eurodeputato del PPE nella motivazione dell’emendamento, sottolineando il ruolo – reale, ma minore – dell’ETS nel caro energia.
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Il regolamento dell’ETS in vigore prevede già una clausola contro il caro energia, l’articolo 29a. Ma non è mai stato applicato – neppure con il recente aumento dei prezzi delle quote di carbonio – perché le condizioni che lo fanno scattare non si sono ancora verificate. L’articolo permette di reimmettere in circolazione un certo numero di permessi, presi dalla Market Stability Reserve (MSR), quando il prezzo della CO2 resta per almeno 6 mesi a livelli tre volte più alti del prezzo medio dei 2 anni precedenti. La MSR è un “contenitore” dove viene spostato annualmente un certo numero di permessi, togliendoli dal mercato, in modo da innescare una crescita dei prezzi che è essenziale per stimolare la riduzione delle emissioni.
Per il momento, però, le condizioni non si danno ancora. Il 1° gennaio 2020 le quote ETS erano scambiate a circa 26 euro t/CO2. Un anno dopo il valore era salito a 33 euro. A capodanno 2022 il prezzo era schizzato oltre gli 80 euro e a inizio febbraio si aggirava tra 90 e 95 euro la tonnellata.
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Potrebbe essere questione di mesi, se la corsa dell’ETS proseguirà con gli stessi ritmi. Ma le previsioni degli analisti dicono altro: i prezzi dovrebbero attestarsi tra gli 80-90 euro quest’anno e scendere ancora un po’ nel 2023. La proposta di Liese invece permetterebbe di attingere alla MSR anche in questo scenario: richiede che su 6 mesi i prezzi debbano essere solo il doppio, non il triplo, della media dei 2 anni precedenti.