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California, il mercato dei carbon offset è drogato

L’analisi di Carbon Plan, ong costituita da scienziati del clima, spiega che il problema sta nel sistema ETS stesso: sono le regole che non funzionano, a prescindere dalle intenzioni dei soggetti che vendono o acquistano crediti

Carbon offset: il programma ETS della California è gonfiato
Foto di Andreas Riedelmeier da Pixabay

Più di 400 milioni di dollari in carbon offset sono crediti spazzatura

(Rinnovabili.it) – Il programma di carbon offset della California vale più di 2 miliardi di dollari. E’ il più grande al mondo ed è una parte importante del sistema di cap-and-trade delle emissioni dello Stato americano. Peccato che sia “sistematicamente gonfiato”. Più o meno un terzo del suo valore nominale è carta straccia: crediti spazzatura che non sono coperti da effettive riduzioni delle emissioni.

“La nostra analisi degli errori di nel sistema dei crediti dimostra che una grande frazione dei crediti nel programma non corrisponde a reali benefici per il clima. La portata del problema è enorme: il 29% dei carbon offset che abbiamo analizzato sono ‘overcredited’, per un totale di 30 milioni di tCO2 e per un valore di circa 410 milioni di dollari”.

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Lo sostiene Carbon Plan, una ong formata da scienziati del clima che monitora l’evoluzione e l’impatto dei mercati di scambio dei crediti di carbonio, con un occhio di riguardo per le cosiddette compensazioni di carbonio. I carbon offset sono un tassello piuttosto controverso dei sistemi ETS (Emission Trading Scheme), perché non portano a un taglio delle emissioni e, anzi, permettono di continuare a inquinare come prima. I tagli non sono alla fonte, ma sono ottenuti potenziando i ‘servizi ecosistemici’ altrove, cioè aumentando la capacità di assorbimento e stoccaggio del carbonio di un dato ecosistema.

Il problema principale con il sistema in uso in California, spiegano gli scienziati, è che ragiona su un albero ideale. Si finge che tutti gli alberi siano uguali e non si tiene conto della variabilità tra specie diverse. Per quanto possano essere limitate, le discrepanze, a forza di emettere crediti, si ingigantiscono. E falsano il sistema. Altro punto dolente: i crediti compensativi vengono assegnati in anticipo sulla realizzazione del progetto, ma i parametri usati per stimare gli effetti attesi non sono abbastanza aderenti a ciò che poi accade realmente.

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“La sfida fondamentale nell’assegnazione anticipata di crediti compensativi risiede nella definizione di un punto di confronto ecologicamente solido. Il programma della California aggrega i dati sulle foreste sia delle specie che delle regioni geografiche, creando punti di confronto ecologicamente inappropriati per l’assegnazione della maggior parte dei crediti nel programma”, si legge nel rapporto.

Tra le critiche più importanti contenute nell’analisi di Carbon Plan ce n’è una che colpisce al cuore questo sistema. “Mentre alcuni dei risultati problematici che documentiamo riflettono probabilmente strategie intenzionali per trarre vantaggio da regole del programma mal progettate”, concedono gli scienziati, i nostri risultati non presuppongono o dipendono dalle intenzioni dei partecipanti al mercato. E’ il sistema che è storto, e non funzionerebbe nemmeno se tutti quelli che vi partecipano si sforzassero di massimizzare gli effetti benefici per il clima.