Rinnovabili • Tassonomia verde UE: ecco la nuova proposta sul gas

Tassonomia verde UE, ultimo round sul gas energia di transizione

Resta la soglia di 100 g di CO2e/kWh. Sostenibili gli impianti che la superano ma solo se a cogenerazione o trigenerazione, operativi dal 2025 e che sostituiscono una centrale più inquinante

Tassonomia verde UE: ecco la nuova proposta sul gas
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Cogenerazione e trigenerazione nella nuova proposta sul gas nella tassonomia vede UE

(Rinnovabili.it) – Sì al gas nella tassonomia verde UE, e con criteri meno rigidi rispetto alla prima bozza. Ma spunta un nuovo criterio: gli impianti dovranno essere di cogenerazione o trigenerazione. E’ questo il succo della nuova proposta avanzata dalla Commissione ai paesi membri sabato scorso, anticipato dall’agenzia Reuters che ha potuto vedere il documento in anteprima.

La tassonomia verde UE è un documento che contiene le regole con cui Bruxelles decide cosa considera un investimento sostenibile e cosa no. L’etichetta di ‘sostenibile’ quindi permette di ricevere investimenti corposi. La sua approvazione si sta trascinando da mesi per una serie di polemiche, che riguardano soprattutto gas e nucleare.

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Sul gas, molti paesi UE vogliono che l’esecutivo europeo lo consideri energia di transizione. La prima versione della tassonomia verde UE aveva stralciato questa possibilità. Metteva un limite preciso di emissioni per gli impianti a gas: 100 g di CO2e/kWh. Una soglia abbastanza bassa da squalificare tutte le centrali esistenti oggi sul continente. E un problema avvertito soprattutto in est Europa, dove per dire addio al carbone gli Stati puntano sulle centrali a gas che però emettono tra i 300 e i 350g di CO2e/kWh.

Queste invece le nuove regole. Luce verde per gli impianti di cogenerazione (con produzione combinata di energia termica) o trigenerazione (energia frigorifera) a gas, ma a patto che sostituiscano una centrale alimentata a fonti fossili e ad alta emissività. La bozza non fissa una soglia rigida per le emissioni di queste nuove centrali a gas, ma stabilisce come criterio che gli impianti devono tagliare del 50% le emissioni rispetto a quelli che vanno a sostituire. E’ abbastanza chiaro che la Commissione accetta in parte le osservazioni sul gas come energia di transizione di molti paesi membri, ma allo stesso tempo vuole che si inneschi davvero una transizione: impossibile quindi pensare di appoggiarsi agli impianti già esistenti, bisogna migliorarli.

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Infatti non è tutto. La nuova tassonomia verde UE presenta altri criteri. Gli impianti a gas di cui sopra saranno ritenuti sostenibili solo se saranno operativi entro il 2025, avranno la possibilità di utilizzare combustibili low-carbon, ed emetteranno comunque meno di 270 g di CO2e/kWh. In più c’è un collo di bottiglia molto stretto: la soglia resta a 100 g di CO2e/kWh per gli impianti tradizionali, ma anche per quelli cogenerativi o rigenerativi che però non sostituiscono alcuna centrale più inquinante. In questi casi quindi è necessario investire in tecnologie per la cattura della CO2.