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Gas e nucleare non si toccano, la Commissione blinda la sua tassonomia verde

In un’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung, la commissaria ai Mercati Finanziari Mairead McGuinness apre sol a modifiche minori sul secondo atto delegato della tassonomia verde. Gas e nucleare resteranno

Tassonomia verde
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La tassonomia verde sarà presentata il 2 febbraio

(Rinnovabili.it) – La Commissione è disposta ad accogliere solo modifiche minori al testo della tassonomia verde. Impensabile stravolgere l’ultima proposta presentata a Capodanno. “Potremmo essere in grado di modificare la proposta in qualche punto per affrontare alcune obiezioni”, è il commento – piuttosto algido – della commissaria ai Mercati Finanziari Mairead McGuinness in un’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung. “Ma in realtà abbiamo uno spazio di manovra limitato”.

McGuinness vuole chiudere la porta alle molte richieste di modifica, condite di minacce più o meno velate, più o meno concrete, che sono arrivate a Bruxelles da diversi paesi membri. Dalla sua ha i numeri: nonostante le critiche, infatti, il fronte del no non dispone della maggioranza qualificata rafforzata necessaria in Consiglio per bloccare il secondo atto delegato della tassonomia verde, che definisce i criteri per ritenere sostenibili gli investimenti nel gas e nel nucleare. Servirebbe il 72% dei votanti (cioè almeno 20 paesi) che devono rappresentare almeno il 65% della popolazione europea.

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La proposta è sostanzialmente blindata e chi pensa di poter stravolgere il testo – o magari indurre la Commissione a ritirarlo di nuovo – si deve ricredere, è il messaggio di McGuinness. L’esecutivo europeo non ha alcuna intenzione di rimettere in discussione l’ok all’energia dall’atomo, come richiesto tra gli altri da un peso massimo come la Germania. E nemmeno tornare sui propri passi sul capitolo gas. Al massimo, appunto, potremmo vedere qualche limatura ulteriore dei criteri emissivi per i nuovi impianti a gas, adesso fermi a 270 gCO2e/kWh (o 550 gCO2e/kWh su base annuale nell’arco di 20 anni), e degli obblighi di miscela con gas low-carbon (mix al 30% entro il 2026, che sale poi al 55% nel 2030 e al 100% nel 2035).

Gas e nucleare sono entrambi “necessari” per la transizione energetica, rimarca la commissaria. Una posizione diametralmente opposta a quella espressa solo l’altro ieri da Robert Habeck, il nuovo vice-cancelliere tedesco, proprio alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Per Habeck l’etichetta sostenibile per gas e atomo “non è necessaria”. Ma se Bruxelles deciderà di includerli entrambi in tassonomia verde, aveva aggiunto, allora bisogna rilassare i criteri che definiscono il gas perché quelli attuali “non sono realistici”.

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