L’autorità bancaria europea pubblica delle raccomandazioni per integrare i rischi legati a fattori ambientali e climatici, sociali e di governance, nella pianificazione strategica degli istituti bancari
L’orizzonte della pianificazione deve raddoppiare a 10 anni per catturare meglio il rischio ESG
(Rinnovabili.it) – Le banche europee devono adottare dei piani decennali per gestire il rischio ESG. Lo afferma l’autorità bancaria europea (EBA) in un rapporto (qui il documento, in inglese) in cui fornisce raccomandazioni al settore per affrontare la sfida della neutralità climatica al 2050 e sintonizzare su questa linea d’onda la finanza sostenibile.
Il rischio ESG è quell’insieme di fattori ambientali, sociali e di governance che possono incidere negativamente sugli asset di istituti bancari, fondi d’investimento, aziende in genere, così come sulle loro performance complessive. L’EBA consiglia alle banche di allungare il loro orizzonte. Oggi la pianificazione strategica guarda avanti di 5 anni, ma bisognerebbe almeno portarlo a 10 per migliorare la gestione del rischio.
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Il Rapporto propone un approccio graduale, a partire dall’inclusione dei fattori e dei rischi legati al clima e all’ambiente nel modello di business di vigilanza e nell’analisi della governance interna. “Inizialmente, stiamo sottolineando i rischi legati al clima poiché i dati disponibili sono più avanzati, ma le banche dovrebbero anche migliorare la loro identificazione e comprensione dei rischi sociali e di governance”, ha affermato Fabien Le Tennier, esperto di policy nell’unità ESG Risks dell’EBA. L’estensione dell’orizzonte a 10 anni permette, infatti, di inquadrare meglio “i rischi fisici, le politiche pubbliche pertinenti o le tendenze di transizione più ampie”.
Tra i rischi climatici menzionati dall’autorità figurano sia eventi fisici o meteorologici, come ad esempio le inondazioni, sia rischi etichettati come “di transizione”, che derivano da cambiamenti rapidi nei valori degli asset. La pianificazione strategica delle banche dovrebbe anche prendere in considerazione diversi scenari considerati plausibili e usarli per testare le proprie strategie.
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Tra le raccomandazioni contenute nel rapporto, l’EBA sottolinea la necessità di rimodulare i prodotti esistenti per incorporare la valutazione del rischio ESG, ma anche quella di sviluppare nuovi prodotti sostenibili. In più, la mappatura del rischio e i suoi impatti sui prodotti dovrebbero essere adeguatamente comunicati. Infine, l’EBA raccomanda che il rischio ESG sia integrato anche nelle strutture di governance degli istituti bancari, definendo chiaramente compiti e responsabilità di analisi, gestione e supervisione.