La più grande società di investimento al mondo, Blackrock, ha delineato come sarà la composizione “climatica” del suo portafoglio nel 2030
L’annuncio di Blackrock sugli investimenti sostenibili
(Rinnovabili.it) – Non è ancora un obiettivo ufficiale per gli investimenti sostenibili, ma ci si avvicina abbastanza. Ieri la più grande società di investimento al mondo, Blackrock, ha delineato come sarà la composizione “climatica” del suo portafoglio nel 2030. Entro fine decennio, almeno il 75% dei suoi investimenti in aziende e fondi sovrani dovranno essere vincolati a piani per raggiungere la neutralità climatica nel 2050. E questi piani dovranno essere più che semplici annunci e basarsi su evidenze scientifiche.
Ad oggi, il colosso finanziario ha tra i suoi asset una quota classificabile come investimenti sostenibili con questi criteri pari a circa il 25%. L’obiettivo è quindi triplicare il numero di aziende e fondi governativi che fissano piani seri e credibili per la transizione energetica.
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Anche se non è stato fissato come un obiettivo ufficiale, e resta più che altro un orizzonte verso cui tendere, la mole di Blackrock è tale che questo annuncio da solo può far accelerare l’adozione di piani net-zero. L’asset manager, infatti, controlla un portafoglio di quasi 10mila miliardi di dollari. Gli assetti che saranno interessati dalla virata verso gli investimenti sostenibili sono il 77% del totale.
“Poiché una transizione ordinata verso net-zero entro il 2050 gioverebbe all’economia globale e ai nostri clienti in generale, crediamo che entro il 2030, tutti gli emittenti trarrebbero beneficio dallo sviluppo e dall’implementazione di solidi piani di transizione”, scrive Blackrock in una nota. “Mentre la transizione procede e gli issuer e gli asset owner continuano a posizionarsi rispetto ad essa, prevediamo che entro il 2030, almeno il 75% degli asset aziendali e sovrani di BlackRock gestiti per conto dei clienti saranno investiti in issuer con obiettivi basati sulla scienza o equivalenti”.
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L’annuncio arriva pochi mesi dopo la lettera annuale dell’ad Larry Fink agli investitori, in cui si annunciava che la società avrebbe iniziato a chiedere alle compagnie e ai fondi sovrani in cui investe di fissare non solo degli obiettivi a lungo termine, ma anche a breve e media scadenza.
