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USA, Cina, Australia: le regine degli investimenti nelle energie rinnovabili

Pubblicato l'aggiornamento dell'indice di attrattività nazionale di EY. Francia e Germania perdono terreno ma si mantengono nella top five. L'Italia in risalita di due posizioni si guadagna il 17esimo posto

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Image by Steve Buissinne from Pixabay

Il Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI) classifica i primi 40 paesi del mondo

(Rinnovabili.it) – La classifica mondiale dei paesi più interessanti e ricchi di opportunità per gli investimenti nelle energie rinnovabili, si aggiorna nuovamente. La società di consulenza EY ha messo mano al suo Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI) integrando i nuovi trend globali; e fornendo un nuovo elenco non privo di sorprese. A cominciare dalla top 3. Primo e secondo posto sono saldamente occupate da, rispettivamente, Stati Uniti e Cina. Le due grandi economie si contendono queste posizioni ormai da diversi anni.

E se per gli USA si attende il cambio di presidenza per fare nuove previsioni, per il Gigante asiatico i dati sono più soddisfacenti del previsto. Nonostante la fine delle sovvenzioni nazionali a dicembre 2020 e la crisi del COVID-19, che ha colpito il 10% delle nuove aggiunte di capacità, il mercato nazionale ha mostrato una certa resilienza. E la produzione cinese di pannelli solari è addirittura cresciuta del 15,7% rispetto al 2019.

La vera sorpresa è rappresentata dall’Australia, che conquista finalmente il terzo posto. Un podio meritato sia per la crescita esponenziale del fotovoltaico residenziale (il Paese ha distribuito più di 10GW solari sui propri tetti) che per i piani di esportazione di idrogeno in Asia. Ovviamente gli investimenti nelle energie rinnovabili sono diminuiti nel secondo trimestre a causa della pandemia e dell’incertezza politica; ma EY è convinta che l’Australia possa realmente divenire il primo mercato nell’esportazione di energia pulita.

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Grande recupero dell’India che passa invece dal 7° al 4° posto grazie alla crescita della capacità fotovoltaica. L’attravità indiana è guidata dalle offerte record ottenute alle aste e dagli ambiziosi obiettivi verdi nazionali al 2030. Perdono terreno Germania (6°) e Francia (7°), in calo di una posizione la prima (scambiata con il Regno Unito) e di ben 4 posti la seconda. L’Italia continua a galleggiare nel suo limbo: recupera due posizioni (dal 19° posto al 17°) ma continua a tenersi ben lontana dalla top ten. Davanti a lei: Giappone, Paesi Bassi, Spagna, Cile, Danimarca, Sud Corea, Irlanda, Brasile e Canada.

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“Il RECAI – spiega EY – classifica i primi 40 paesi del mondo in base all’attrattiva dei loro investimenti nelle energie rinnovabili e alle opportunità di implementazione […] Questa edizione riflette anche su come potrebbe apparire l’industria energetica in futuro sulla base delle misure di blocco per COVID-19″. Secondo gli analisti, per raggiungere un futuro zero emissioni sarà necessario superare degli ostacoli e mettere in campo uno sforzo coordinato in tutti i settori che sfrutti tutte le innovazioni tecnologiche. “In particolare, un aumento esponenziale delle fonti non programmabili richiederà l’utilizzo di tecnologie che garantiscano una rete sicura, affidabile e ben bilanciata”. “Questo problema  – scrive EY – tocca due fattori abilitanti, l’idrogeno e l’intelligenza artificiale (AI), che sembrano destinati a svolgere un ruolo critico nella stabilizzazione delle reti man mano che le rinnovabili vengono aumentate”.