I green bond europei seguiranno parametri in linea con le regole dell’International Capital Market Association (Icma), e non quelle della tassonomia verde europea (ancora in discussione)
I green bond europei seguiranno gli standard Icma
(Rinnovabili.it) – Arriverà a 250 miliardi entro il 2026 il “raccolto” dell’UE con i green bond che dovranno finanziare il Next Generation EU. L’annuncio è arrivato ieri, le obbligazioni verdi partiranno da ottobre e trasformeranno Bruxelles nel più grande emettitore mondiale di titoli climatici. Ma cosa finanzieranno, esattamente? Il commissario al Bilancio Johannes Hahn assicura: niente gas né nucleare.
I green bond europei seguiranno infatti dei parametri che sono in linea con le regole dell’International Capital Market Association (Icma), e non quelle della tassonomia verde europea. Quest’ultima, infatti, è ancora in discussione e approvarla si sta rivelando più difficile del previsto. La Commissione ha messo sul tavolo un testo piuttosto ambizioso e non è disposta a concedere troppo. Ma il Consiglio europeo punta i piedi e preme perché i criteri si ammorbidiscano un po’. I punti più spinosi sono due: lo status verde o meno del gas e del nucleare.
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Due forme di energia che molti, tra i Ventisette, vogliono come prima scelta per la loro transizione energetica. Ragion per cui premono affinché rientrino nei criteri della tassonomia verde e quindi i progetti possano ricevere finanziamenti preferenziali. Tutto questo non sarà possibile farlo con i green bond, che copriranno una parte sostanziosa, il 30%, del piano da 800 miliardi. Tutti i progetti che hanno a che fare con il gas e con l’energia dall’atomo presenti nei piani nazionali di ripresa e resilienza dovranno essere finanziati tramite altri canali.
In che modo questa scelta può influenzare la fisionomia finale della tassonomia verde resta tutto da vedere. Hahn è ottimista e sostiene che nucleare e gas potrebbero essere tagliati fuori da una fonte di finanziamento in rapida crescita, dato che “i green bond saranno ancora più attraenti di altre obbligazioni”, ha detto in conferenza stampa.
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Le obbligazioni verdi europee dovranno rispettare in ogni caso il principio di precauzione (‘Do not harm’) alla base dei trattati europei e saranno allocate secondo una suddivisione in 9 categorie, ha spiegato il commissario al Bilancio. Tra queste, efficienza energetica, trasporti puliti ed energia pulita. Per assicurare il rispetto dello standard, oltre al controllo da parte di Bruxelles le spese effettuate tramite green bond saranno monitorate anche da enti terzi indipendenti.