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Le storture della finanza climatica costano 400mila morti

Il denaro per le misure di adattamento non arriva ai paesi dove ce ne sarebbe più bisogno. E intanto è boom di eventi climatici estremi: +35% in 30 anni

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Credits: Tri Le da Pixabay

La Croce Rossa: poche risorse dalla finanza climatica per l’adattamento al climate change

(Rinnovabili.it) – Una grande scatola nera dove è difficile seguire tutti i canali e i flussi di investimento. E’ così che appare la finanza climatica quando si cerca di fare un po’ di chiarezza. L’intrico di strumenti e voci di spesa impedisce di capire davvero quanto soldi vanno e a chi. E quindi anche di valutare il grado di efficacia. Ma c’è un modo per risolvere – almeno in parte – questo problema. Andare a vedere quanto denaro arriva là dove ce n’è più bisogno.

E’ quello che fanno la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa nel rapporto World Disasters Report 2020: Come Heat or High Water pubblicato oggi. E le conclusioni a cui arrivano non sono affatto confortanti. I paesi più colpiti dai disastri legati al clima ricevono solo una frazione dei finanziamenti disponibili per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

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L’attrito della finanza climatica è ancora più dissonante a fronte dei dati sull’andamento degli eventi climatici estremi. I casi di inondazioni, le tempeste e le ondate di calore per decennio sono aumentati di quasi il 35% dagli anni Novanta. Hanno colpito 1,7 miliardi di persone negli ultimi 10 anni e ne hanno uccise circa 410mila.

Questi eventi climatici estremi sono il pericolo maggiore non solo perché più impattanti, ma anche perché ora rappresentano l’83% di tutti i disastri registrati. Stanno diventano la norma, insomma. E il rapporto sottolinea che a crescere è anche il rischio che si verifichino disastri simultanei.

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Un modo per ribilanciare la situazione e rafforzare la resilienza delle aree più svantaggiate ed esposte al rischio climatico del pianeta è usare in modo intelligente i pacchetti di stimolo economico attualmente in fase di sviluppo in tutto il mondo in risposta alla pandemia di COVID-19. Per la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa sono un’opportunità per ridurre la vulnerabilità climatica.

Cosa bisognerebbe fare? Rafforzare prima di tutto la prevenzione. Una parte dei fondi dovrebbe essere indirizzata per migliorare la capacità di preallarme e per mettere in campo più misure di riduzione del rischio.

“Le misure di adattamento climatico non possono passare in secondo piano mentre il mondo è preoccupato per la pandemia: le due crisi devono essere affrontate insieme – sottolinea il segretario generale della Federazione internazionale della Croce Rossa, Jagan ChapagainDobbiamo aumentare in modo significativo gli investimenti in azioni intelligenti per il clima che rafforzano la riduzione del rischio e la preparazione, insieme a leggi e politiche intelligenti per il clima”.