Due forme “stellari” quelle per i Musei galleggianti in fase di completamento in Cina. Obiettivo del teamdi Zahah Hadid la realizzazione di due bacini idrici per aumentare la permeabilità, favorire la biodiversità e ridurre i consumi idrici.
I due Musei di Zhaha Hadid sono in costruzione nelle città di Zhuhai e Chengdu
(Rinnovabili.it) – In questo 2023 assisteremo al completamento di due particolari musei firmati dal team di Zaha Hadid, entrambi in Cina ed entrambi realizzati come isole artificiali destinate alla salvaguardia delle risorse idriche.
Il primo è il Museo Zhuhai Jinwan Civic Art Center, i cui lavori sono iniziati nel 2017 nel cuore della città cinese. Il secondo Museo galleggiante è invece il Chengdu Science Fiction Museum, il museo di fantascienza prescelto per ospitare il prossimo 81° World Science Fiction Convention (Worldcon) entro la fine dell’anno.
Tra strutture leggere dalle forme sinuose come è solito fare il team di architetti di Zaha Hadid, i due Museo proveranno anche a raggiungere elevati standard di efficienza energetica e risparmio.
Zhuhai Jinwan Civic Art Center: la città spugna
Progettato come centro di cratività contemporanea all’interno di una delle regioni più dinamiche del mondo, il Zhuhai Jinwan Civic Art Center integra 4 distinte istituzioni culturali della città: il Grand Teatro, la Sala Polifunzionale, il Centro Scientifico e il Museo d’arte.
L’ispirazione del design viene dalle forme simmetriche degli stormi di uccelli migratori. La caratteristica forma del tetto con i baldacchini in acciaio reticolato sfruttano la simmetria e la ripetizione. Ogni modulo è autoportante e prefabbricato per ottimizzare la costruzione e ridurre gli sprechi.
Il paesaggio è disegnato seguendo l’iniziativa di “città spugna”, ovvero un sistema che trasforma il paesaggio del museo ed il lago circostante in un bacino idrico di raccolta delle acque piovane. Il sistema ridurrà gli sprechi massimizzando la permeabilità per evitare inondazioni.
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La flora inserita fungerà da biofiltro naturale, purificando le acque per renderle nuovamente disponibili. Mentre una serie di sensori di umidità incorporati nel terreno regoleranno il sistema di irrigazione.
Ottimizzato per le prestazioni termiche, il museo di Zhuhai firmato Zaha Hadid, avrà un involucro a vetrata a doppio isolamento. I pannelli del tetto e gli aggetti dei moduli sono in parte traforati per fungere da schermature solari. Ogni area del museo ha una perforazione differente, per gestire al meglio i livelli di luminosità in base alle esigenze interne.
I sistemi di monitoraggio dei consumi energetici e della qualità dell’aria sono abbinati ad un software intelligente per il controllo automatizzato. Consumi che saranno ulteriormente ridotti grazie ad un sistema di recupero del calore di scarto integrato alla produzione di acqua calda, ovviamente riciclata.
Il progetto punta ad ottenere due stelle nel sistema Green Building Evaluation Standard cinese.
Chengdu Science Fiction Museum, la nuvola stellare
Il Chengdu Science Fiction Museum invece si trova sul lago Jingrong, all’interno della nuovo distretto della scienza e dell’innovazione della città.
Come il cugino di Zhuhai, anche questo museo sfrutterà le acque del lago e le strategie progettuali, per recuperare le acque piovane, prevenendo allo stesso tempo le inondazioni e favorendo la biodiversità. Il materplan dell’area museale è integrato a quello della città, predisponendo una serie di percorsi pedonali di accesso e collegamento tra il centro e la struttura.
La forma fluida del design è definita dagli architetti una “nuvola stellare” con punte che si irradiano da centro verso l’esterno, mantenendo però la massima flessibilità, elemento indispensabile in una struttura con questa funzione. L’atrio centrale riceve luce dalla finestra sulla copertura e dalla vetrata che incornicia la montagna Xiling. L’obiettivo di sostenibilità si alza di una stella rispetto all’altro museo. Nel Chengdu Science Fiction, il team Hadid punta alle 3 stelle del Green Building Program cinese.
Per ridurre gli sprechi sia in fase di costruzione che durante il funzionamento, i progettisti hanno utilizzato un software di modellazione digitale che ha permesso di massimizzare l’irraggiamento solare, minimizzando però le dispersioni. La ventilazione ibrida mantiene sempre elevato il livello di comfort interno. I consumi energetici sono garantiti dai pannelli fotovoltaici in copertura.