Si compra meno ma meglio, appartamenti più piccoli ma certificati. Questo quanto emerso dall'ultima indagine del Cresme per Federcostruzioni.
“E’ cambiata la mentalità – afferma Paolo Buzzetti, presidente di Federcostruzioni – fino a poco tempo fa quasi nessuno conosceva la differenza tra edificio in classse A e B. Oggi, invece, si apprezza la qualità del costruito; ci troviamo di fronte ad una tendenza irreversibile”. In sintesi perciò, meglio spendere un po’ di più nella fase iniziale, ma investire nel tempo di vita degli appartamenti; l’80% degli intervistati dal Creme dichiara di aver cambiato appoccio: meglio una casa più piccola ma di maggiore qualità, rispetto ad una grande ma senza garanzie.
Dallo stesso rapporto però emerge anche una certa riluttanza nella scelta a favore del patrimonio edilizio esistente del nostro Paese, troppo spesso definito “trascurato”, dagli stessi italiani intervistati. E mentre il Piano-città tenta l’ingresso nel Decreto Sviluppo, gli esperti avvertono: “Serve maggiore informazione”. Nella giungla degli incentivi, delle detrazioni e dei certificati energetici, non si può far altro che perdersi.