Fioriere a sbalzo a disegnare l'involucro di questo edificio che trasformano l'ambiente interno migliorando la qualità dell'aria e l'efficienza, per creare suggestivi giochi di luce
Di appena 4 metri di larghezza per 20 metri di profondità, la casa ribattezzata dallo stesso architetto “Stacking Green”, si sviluppa prevalentemente in altezza per una serie di livelli sovrapposti, inseriti all’interno di un involucro permeabile all’aria e alla luce, ma filtrato grazie all’azione delle piante. La sovrapposizione delle fioriere su entrambe le facciate libere e l’azione combinata del tetto giardino hanno infatti permesso all’abitazione di ridurre notevolmente la richiesta energetica solitamente necessaria ad alimentare edifici dello stesso tipo, migliorando l’isolamento termico e acustico dell’involucro, ma soprattutto migliorando le qualità dell’aria interna all’edificio, purificata dall’inquinamento esterno grazie all’azione delle piante.
Parete vegetale e luce naturale
A differenza di altre realizzazioni di architetture contemporanee l’edificio unifamiliare di Saigon utilizza unicamente essenze vegetali di piccole dimensioni, appartenenti a specie tropicali o addirittura acquatiche, completamente autosufficienti grazie ad un particolare ed ingegnoso sistema di irrigazione verticale a goccia, che attinge unicamente da un bacino di raccolta dell’acqua piovana, limitando l’eventuale spreco di risorse idriche per mantenere vive le essenze.
La mattina e il pomeriggio, il sole entra nell’edificio attraverso le pareti verdi, creando effetti di luce ed ombra suggestivi e mantenendo l’ambiente fresco e ben illuminato, introducendo i pannelli fotovoltaici e solare termico sulla copertura verde l’edificio diventa completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, ipotizzando anche la possibilità di riservare una parte delle fioriere per la coltivazione di piccoli orti personali.