A partire dal 2023 solo i condomini o mini condominio potranno accedere alle detrazioni del 110%
(Rinnovabili.it) – Il futuro è già scritto: quando il Superbonus taglierà fuori le unifamiliari assisteremo alla conversione di moltissime villette in mini condominio.
In realtà se le condizioni lo consentono, non si tratta di nulla di illegale, tuttavia per uno stesso problema esistono svariate soluzioni.
Superbonus unifamiliari addio
Da dove nasce l’esigenza di rinunciare alla propria indipendenza abitativa è ovvio, dalla bozza di Legge di Bilancio per il 2022 che domani (se non verrà ulteriormente rinviata) approderà in Senato per le ultime fase dell’approvazione.
A partire da giugno 2022, la nuova manovra, andrà ad eliminare dai beneficiari del Superbonus 110% tutti i proprietari di villette unifamiliari con un tetto Isee superiore ai 25.000 euro. Trascorsi ulteriori sei mesi, solo i condomini, gli ex Iacp e, appunto, i mini condomini potranno avvalersi delle detrazioni al 110%.
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Per aggirare il problema è possibile che i proprietari di unità immobiliari indipendenti decidano di unirsi trasformandosi fiscalmente in un condominio minimo.
Cos’è un condominio minimo
Il mini condominio o condominio minimo altresì non è che un edificio nel quale convivono due unità immobiliari possedute da due differenti soggetti con proprietà esclusiva. Anche il frazionamento di un immobile in modo tale che alcuni piani o porzione di piano vengano assegnati ad altri soggetti diversi dal primo, costituisce un mini condominio.
La sua nascita avviene automaticamente e non necessita di alcuna delibera assembleare. E’ sufficiente che nell’edificio vi siano almeno due condomini, ovvero due differenti proprietari. Per altro fino ad 8 unità immobiliari non è nemmeno obbligatorio eleggere un amministratore
La parola dell’Agenzia delle Entrate
In passato ci sono state alcune specifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito a situazioni analoghe, tuttavia i presupposti erano sostanzialmente opposti.
Prima dell’approvazione della Legge di Bilancio 2021 infatti, i condomini appartenenti ad un unico proprietario erano esclusi dal Superbonus. Nel caso specifico l’AdE si era espressa favorevolmente nei confronti di un padre, proprietario di un unico immobile con unità distintamente accatastate che, aveva deciso di donare al figlio una delle unità abitative prima dell’inizio dei lavori, per costituire un condominio. E’ chiaro che il caso è molto vicino a quello che potrebbe verificarsi da qui a qualche mese, ma le richieste di partenza non coincidono.
Da villetta a mini condominio, si può fare?
Saranno sicuramente più semplici da gestire i casi in cui ci siano inizialmente proprietari differenti di più unità con accessi autonomi, ma sotto lo stesso tetto. Situazioni che facilmente si presentano nei centri storici, dove a volte addirittura è la facciata stessa ad essere condivisa.
In questi casi sarà sufficiente costituire un mini condominio ed approvare in assemblea i lavori che avranno accesso alle detrazioni del Superbonus.
Nei prossimi mesi assisteremo ad una pioggia di interpelli all’AdE inerenti proprio a questo argomenti