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Vietnam, il Teatro dell’Opera di Hanoi firmato Piano e Arup dove natura e tecnologia convivono

Teatro dell'Opera di Hanoi:
credits: Arup

Il completamento del Teatro dell’Opera di Hanoi

(Rinnovabili.it) – Già definito uno dei luoghi di spettacolo più significativi del Vietnam, il nuovo Teatro dell’Opera di Hanoi, progettato da Renzo Piano e Arup, coniuga due aspetti della progettazione spesso agli antipodi: la tecnologia digitale e la natura.

L’Isola della Musica, come è stato soprannominato l’edificio dal team di RPBW (Renzo Piano Building Workshop), sorge sospesa sull’acqua a cavallo tra due laghi della città, il West Lake e il Đam Tri Lake. Di per sé la scelta stessa della collocazione dell’edificio è un’opera ingegneristica che richiederà la rimozione di circa 13mila mq di terreno.

Una volta ultimato, si presume entro il 2025, il Teatro dell’Opera di Hanoi accoglierà varie tipologie di spettacoli creativi sotto ad una delle cupole in cemento armato più grandi al mondo.

Ispirato alla natura

La particolare forma dell’Isola della Musica si ispira al guscio delle ostriche, un tempo coltivate proprio in questa regione. Lo stesso colore del rivestimento esterno in piastrelle smaltate ricorda le sfumature delle perle, dall’arancio al rosa, e riflette le radiazioni solari per ridurre il consumo di energia.

L’idea iniziale di trasferire il programma interno attraverso la forma esterna così come avviene negli organismi naturali, è alla base del progetto per il teatro dell’Opera di Hanoi.

La progettazione digitale

Modello di studio dell’impatto del terremoto sul teatro dell’Opera di Hanoi

Per poter garantire la massima qualità acustica degli interni senza rinunciare all’efficienza ed alla sostenibilità della struttura esterna, i progettisti di RPBW e Arup hanno sviluppato un apposito algoritmo digitale avanzato. Questo strumento digitale ha permesso di ottimizzare il design, trovando un equilibrio tra l’integrità strutturale e gli stretti vincoli geometrici. Le simulazioni computerizzate non solo hanno ridotto significativamente i costi di costruzione ed il carbonio incorporato, ma hanno anche assicurato la massima resistenza agli eventi sismici. Un test fisico nella galleria del vento ha supportato la simulazione computerizzata, calcolando i movimenti del vento verso la struttura e verso la piazza antistante.

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La struttura portante è una sottile copertura in cemento armato nervato che, lavorando in compressione, permette di scaricare i diversi carichi in pochi punti interni svincolando la cupola da pilastri interni.

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