Il primo bilancio sociale e ambientale redatto da Nomisama e Ance Emilia, parla di un valore economico del Superbonus pari al 7,5% del Pil
Al 31 maggio il valore economico del Superbonus e gli investimenti hanno superato i 35 mld
(Rinnovabili.it) – Per ogni beneficiario l’investimento statale del bonus 110% genererà un risparmio annuo medio in bolletta di ben 500 euro. Il valore economico del Superbonus ha raggiunto i 124,8 miliardi di euro, pari al 7,5% del Pil del Paese. Questi i dati resi noti da Nomisma durante il convegno “C’è transizione senza Superbonus?”.
Secondo il primo bilancio sociale e ambientale della misura, sviluppato con la collaborazione di Ance Emilia, il bonus è sostenibile sia a livello economico che ambientale.
“Il bonus edilizio ha già consentito di contenere in maniera significativa l’impronta ecologica degli immobili, con una riduzione di 979mila tonnellate di CO2, pari ad un risparmio di CO2 del 46,4%, con 3 salti di classe energetica”, si legge nel rapporto. Inoltre la misura sta rappresentando quasi la metà dell’incremento di potenza rinnovabile installata sul comparto immobiliare italiano in termine di numeri di intervento. I dati raccolti da Nomisma parlano di circa 106 milioni di kW annui di energia rinnovabile immessi in consumo. E se si aggiungono i cantieri ancora in essere, la cifra sale di 37 milioni dimostrando “l’irrinunciabilità della strategia”.
La misura della transizione energetica
L’analisi passa poi a sottolineare i benefici per il parco immobiliare esistente nazione che grazie al Superbonus, ha subito una notevole riqualificazione, producendo effetti positivi sul contenimento del consumo del suolo. Oltre al valore economico del superbonus, l’analisi parla del valore sociale: i 38,7 mld di euro già investiti hanno generato un aumento occupazionale del settore pari a 634mila unità. E nonostante alcune evidenze mostrino come la misura abbia favorito i ceti medio-alti, ben 483mila famiglie con reddito sotto ai 1.800 euro hanno avuto l’occasione di effettuare lavori di riqualificazione energetica della propria abitazione.
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“Abbiamo organizzato questo convegno e commissionato la ricerca esclusiva a Nomisma perché riteniamo fondamentale che la misura espansiva del 110%, che non grava sui conti pubblici ma anzi li migliora generando ricchezza, occupazione e benessere per i cittadini contribuendo significativamente all’innalzamento del Pil, non debba più essere oggetto di tanta disinformazione e di un ingiustificato atteggiamento di sfiducia; sono gli elementi che hanno avuto il nefasto effetto di bloccare l’avanzamento degli interventi di riqualificazione energetica, creando enormi problemi alle imprese, all’occupazione e a milioni di famiglie italiane che si vedono i lavori bloccati. Oggi abbiamo dimostrato con la chiarezza dei numeri che non può esistere un piano di transizione ecologica senza il Superbonus. Se la misura non verrà resa strutturale, non raggiungeremo gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050 e non saremo in grado di rispettare gli impegni assunti in Europa; e ad oggi, questo processo è bloccato ed è prioritario ed urgente riavviarlo subito, rimettendo in moto il mercato delle cessioni dei crediti. Le nostre imprese non possono più aspettare. Non facciamo che una vera opportunità diventi una piaga sociale per il paese. Non sprechiamo la più efficace misura verso la Transizione ecologica dell’Italia”, ha concluso Leonardo Fornaciari, Presidente Ance Emilia.