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Utilizzo improprio del Bonus Barriere architettoniche: quando la detrazione diventa truffa

utilizzo improprio Bonus Barriere
via piqsels

Il bonus barriere architettoniche è valido fino al 31 dicembre 2025

(Rinnovabili.it) – Che il bonus barriere architettoniche sia il più gettonato tra i bonus edilizi di questi ultimi mesi e del prossimo anno, è ormai chiaro. La detrazione offre infatti una delle aliquote più alte al momento in circolazione (75%) permettendo di intervenire ad ampio spettro sulle riqualificazioni edilizie. Vista la grande attenzione riservata all’incentivo, il rischio di un utilizzo improprio del bonus barriere architettoniche è purtroppo estremamente elevato.

A mettere sotto i riflettori la questione è la senatrice Raffaella Paita, di Italia Viva, che con un’interrogazione a risposta scritta al Senato, ha evidenziato alcune lacune presenti nel testo della norma. L’obiettivo ultimo rimane quello di rendere accessibile il maggior numero di immobili ed appartamenti, abbattendo le barriere architettoniche al fine di non limitare la scelta di chi ha una disabilità, a pochi immobili appositamente progettati. La denuncia della senatrice tuttavia, prova a richiamare l’attenzione su ciò che la norma non dice piuttosto che su ciò che è esplicitato.

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Quando si parla di utilizzo improprio del bonus barriere al 75%

Le disposizioni contenute nella legge spesso non legano l’intervento al resto dell’immobile. Ad esempio: è possibile accedere al bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche di un bagno, anche se l’appartamento si trova al quarto piano senza ascensore in un edificio storico che non avrà mai la possibilità di precedere l’installazione di un’ascensore o di un montascale. O ancora, posso rifare i sanitari e mettere a norma gli infissi sempre sfruttando il bonus al 75%, anche in un appartamento in cui le porte non sono sufficientemente ampie o l’accesso è possibile solo tramite una rampa di scale.

A nulla è servita l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate che di fatto non interviene sull’uso improprio del bonus barriere architettoniche, non citando i requisiti necessari.

Lo snaturamento del bonus barriere sta portando lo Stato a finanziare interventi del tutto inutili per le esigenze di vita delle persone con difficoltà nella mobilità, senza prevedere alcun criterio che garantisca la finalità della disposizione”, scrive la senatrice nell’interrogazione.

La circolare della Agenzia delle entrate relativa alla detrazione prevista nel 2011 risulta molto dettagliata e rispecchia la volontà e la finalità stringente della norma, sia per quel che riguarda la tipologia di spese sostenute (elevatori, rampe), sia in riferimento alla finalità esplicitamente rivolta a favorire la mobilità di persone con disabilità gravi; con la circolare riferita alla detrazione del 75 per cento introdotta nel 2020, invece, l’Agenzia delle entrate si è limitata a replicare la modalità di individuazione degli interventi agevolabili, confermando il generico riferimento al decreto ministeriale n. 236 del 1989 in materia di prescrizioni tecniche per l’eliminazione delle barriere architettoniche, senza specificare, come fatto in altri casi, quali interventi fossero detraibili e quali no”, conclude Raffaella Paita sottolineando la ferma intenzione di procedere con un’interrogazione al Fisco per evitare in futuro un utilizzo improprio del bonus barriere architettoniche.

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