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Urban Renovation Lab: dieci idee per la rigenerazione urbana delle città

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Rigenerazione urbana delle città – via depositphotos.com

L’ Urban Renovation Lab per la rigenerazione delle città è stato presentato ieri

(Rinnovabili.it) – Governance innovativa, incentivi ad hoc, semplificazione ed aggiornamento normativo, riduzione degli oneri, sono solo alcune delle idee lanciate da Ance nell’Urban Renovation Lab, il decalogo per la rigenerazione urbana.

Le proposte sono state lanciate ieri in occasione della seconda tappa del tour “verso Parma 2022”, ideato dall’associazione costruttori al fine di arrivare a definire una strategia condivisa e concretamente attuabile per la riqualificazione urbana sostenibile.

Il decalogo è l’esito di un lavoro congiunto tra professionisti, stakeholder provenienti dal mondo finanziario, accademici, associazioni ed operatori economici, che ruotano attorno all’ecosistema urbano.

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La politica per anni ha dimenticato le città”, ha commentato il Presidente dell’Ance Gabriele Buia. “E’ giunto il momento di adottare strumenti efficaci per limitare il consumo di suolo, promuovere la sostenibilità e l’innovazione”. “Grazie alla rigenerazione urbana anche gli obiettivi prefissati dalla nuova proposta Direttiva Ue sul risparmio energetico degli edifici saranno più raggiungibili”.

Secondo Ance prima di tutto servono però aiuti concreti alle famiglie, cominciando dalla proroga dei bonus edilizi.

Il Decalogo della rigenerazione urbana

1 – Definizione di rigenerazione urbana e dichiarazione di interesse pubblico degli interventi.

E’ necessario mettere in chiaro gli obiettivi di sostenibilità e, soprattutto, definire cosa significa rigenerazione urbana nel campo degli interventi urbanistico-edilizi. Gli interventi individuati sarebbero di interesse pubblico e potrebbero beneficiare di incentivazione economica e semplificazione procedurale.

2 – Governance per la nuova politica urbana nazionale e partecipazione dei cittadini

Serve una struttura di coordinamento nazionale della politica del governo sulle città, istituendo alle stesso tempo un Fondo per la rigenerazione nel quale confluiscano tutte le risorse.

3 – Contenimento del consumo di suolo

Entro il 2030 si dovrà raggiungere l’obiettivo di non degrado del terreno, arrivando ad un’occupazione netta di suolo pari a zero entro il 2050. Priorità va alla ripristino urbano, nel caso di consumo di nuovo suolo si dovrà prevedere la rinaturalizzazione, la deimpermeabilizzazione o la bonifica di suolo già consumato.

4 – Nuova perequazione per la città contemporanea

Aggiornare la legislazione urbanistica ferma al 1968 o addirittura al 1942. Individuare un nuovo sistema a carattere perequativo che sia attualizzabile sulle città contemporanee.

5 – Nuova disciplina degli standard urbanistici

Attualizzare le norme ed individuare nuovi standard improntati non solo sulla quantità di aree, ma anche sulla qualità dei servizi offerti.

6 – Contributo di costruzione

Chi sostiene interventi di rigenerazione urbana va premiato attraverso la riduzione degli oneri di costruzione con particolare interesse verso edifici abbandonati, dismessi, degradati anche nei centri storici.

7 – Modifiche alle destinazioni d’uso, incentivi e semplificazioni

Incentivare e semplificare le modifiche alla destinazione d’uso degli edifici, ricorrendo a conferenza di servizi semplificata e accelerata e promuovendo l’utilizzo della Scia.

8 – Centri e nuclei storici

Superare l’immobilismo passando dalla conservazione alla rigenerazione di edifici degradati. Permettere interventi che vanno oltre il restauro o il risanamento conservativo attraverso opere che, pur rispettando la tipologia degli elementi, possano implementare l’innovazione funzionale, energetica e tecnologica.

9 – Fiscalità immobiliare e coinvolgimento del risparmio privato

Serve un regime fiscale che premi anche gli interventi che coinvolgono capitali privati.

10 – Semplificazione per gli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico degli edifici esistenti

Ridurre gli oneri, incentivare e semplificare le procedure per tutti gli interventi che permettono di ridurre i consumi energetici, con retrofit profondi e riduzione di oltre il 50% dei fabbisogni termici degli edifici. In questo tipo di interventi si dovrà lasciare spazio a soluzioni che ridisegnino completamente le facciate degli edifici per raggiungere obiettivi energetici più ambiziosi.

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