(Rinnovabili.it) – La scorsa settimana a Toronto, durante International Greenbuild Conference & Expo, l’ILFI (l’International Living Future Institute), l’ex Living Building Insitute ha annunciato il lancio una nuova “etichetta” per le certificazioni, la Net Zero Building Energy Certification. Concepita a partire dal Living Building Challenge, uno dei più famosi standard USA sulla certificazione di edifici costruiti in bioedilizia, l’NZE sarà indirizzato alle costruzioni con fabbisogno energetico pari a zero. Saranno quattro gli obiettivi da raggiungere per ottenere il marchio di qualità NZE:
– Limitare la costruzione ad aree commerciali degradate, adeguatamente documentate prima dell’intervento, per frenare la crescita incondizionata di costruzioni sul territorio;
– Produrre la totalità dell’energia richiesta dall’edificio in loco, servendosi delle più moderne tecnologie legate alle fonti rinnovabili; per verificarne l’effettiva applicazione, le imprese dovranno fornire un report mensile contenente i dati relaitivi al consumo ed alla produzione di energia;
– Rispettare il contesto paesaggistico, senza provocare danni all’ambiente, limitando l’ombreggiamento degli edifici circostanti e consentendo il regolare passaggio d’aria o d’acqua a seconda del contesto.
– Ultimi, ma non meno importante punto, il design del progetto e l’educazione al risparmio energetico dei futuri abitanti dell’edificio. Oltre a rispettare severi criteri funzionali, le imprese costruttrici saranno tenute ad organizzare speciali seminari educativi, destinati a trasmettere agli occupanti le informazioni base per limitare i consumi.
Se la proposta aggiunge qualche positivo elemento al panorama attuale delle classificazioni energetiche degli edifici, una domanda sorge spontanea: non sarà solo l’ennesimo tassello nel già vasto oceano delle certificazioni?