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Una foresta sui tetti di Beirut

(Rinnovabili.it) – “Una città di cemento, che non conosce spazi verdi, una città dove ogni giorno incombe un’oscura coltre di smog”, così definisce la città di Beirut, il diplomatico britannico Sir Mark Sykes, nella sua ultima visita alla capitale libanese . Dai tempi di Sykes ad oggi la situazione della metropoli non è migliorata confermandosi un caos di cemento e inquinamento. A pesare non è soltanto una  mobilità poco o per nulla affatto sostenibile, ma un piano urbanistico che ha ridotto praticamente a zero le aree di verde pubblico. Basti pensare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce un minimo di quaranta metri quadri di spazi verdi per ogni abitante di una città e Beirut ne possiede solamente 0,8. Un’originale soluzione al problema è stata proposta dal gruppo multidisciplinare di design, StudioInvisible, che ha pensato di implementare semplici giardini sui tetti dei grattacieli cittadini. Sono molte infatti le specie arboree che potrebbero crescere in un clima come quello libanese. Per il gruppo non ci vorrebbe moto, basterebbe un solo albero (ulivo, Schinum Molle, Morus Albaecc..) da piantare sul tetto di ogni edifico per riconvertire la città, migliorando i livelli di ossigeno e contribuendo a mitigare un il clima caldo ed arido della regione. I residenti di ciascun edificio potrebbero avere a disposizione un piccolo spazio di verde pubblico, per momenti di relax, aumentando di conseguenza la qualità della vita nella città o potrebbero essere utilizzati per coltivare specie ortofrutticole, andando a costituire una sorta di agricoltura urbana. La proposta di StudioInvisible prevede inoltre come incentivi per la popolazione urbana, che il comune offra sgravi fiscali o vantaggi per gli edifici con tetto verde tenuto in buone condizioni,mentre le aziende di giardinaggio e di floricoltura potrebbero offrire sconti e sponsorizzazioni.

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