Secondo la Guardia di Finanza le truffe ai bonus edilizi ammontano a 4,4 miliardi di euro, il 46% imputabile al bonus facciate
(Rinnovabili.it) – A livello nazionale, lo scorso weekend c’è stato un grande protagonista a dominare le notizie di tv e giornali: il problema delle truffe ai bonus edilizi e gli interventi per fermarle.
Il teatrino dei bonus fiscali
Il tutto è partito venerdì sera, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri.
Interpellati in tema Decreto Sostegni Ter riguardo alla limitazione nella cessione del credito, il Ministro Daniele Franco e il Presidente del Consiglio Mario Draghi non hanno usato mezzi termini.
“E’ una delle truffe più grandi della storia della Repubblica”, ha affermato Franco, “con frodi che hanno superato i 4 miliardi”. A surriscaldare gli animi è però stato il riferimento diretto del Presidente Mario Draghi, al fatto che il primo testo scritto in materia di Superbonus e cessione del credito prevedesse pochissimi controlli.
Parole che non sono passate inosservate al pentastellato Riccardo Fraccaro, a suo tempo tra i fautori della norma in oggetto, che si è subito scatenato contro Draghi e Franco. “Draghi sul Superbonus sbaglia”, afferma Fraccaro, “è una misura “win-win” che dà sostegno a un importante settore economico e al tempo stesso non è onerosa per lo Stato”, commenta riferendosi al gettito fiscale generato dall’incentivo.
I battibecchi non sono finiti qui, allargandosi anche al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti che, dalle pagine del Corriere della Sera ha definito il Superbonus una “droga per l’economia”.
Ecco che un problema reale che al momento sta affliggendo cittadini ed imprese (onesti) si è trasformato nell’ennesimo show politico.
I problemi da risolvere
Le frodi ci sono, ci sono sempre state, e sono molteplici, perpetrate a tutto campo. Come sottolineano i dati della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate le truffe ai bonus edilizi superano i 4 miliardi di euro così suddivisi:
- Bonus facciate con il 46% delle frodi;
- Ecobonus con il 34%;
- Bonus affitti 9%;
- Sismabonus 8%;
- Superbonus 3%.
E’ chiaro che il problema maggiore è stato generato dalla cessione del credito per quei bonus a suo tempo privi di massimali di spesa e di controllo fiscali quali le asseverazioni ed il visto di conformità, da subito richieste invece per gli interventi connessi al Superbonus. Le truffe ai bonus edilizi hanno spinto ad annullare la possibilità della cessione del credito a catena, per la difficoltà nel rintracciare il primo reale beneficiario della detrazione.
I crediti d’imposta diventano moneta fiscale
Il vero sospettato non va ricercato tra i bonus edilizi, ma all’interno del mondo delle imprese “fraudolente” nate al solo scopo di sfruttare questi meccanismi trasformano “i crediti d’imposta in una sorta di moneta fiscale facilmente falsificabile”, testuali parole del Ministro Franco.
E’ qui che interviene il comparto edile, in primis con le parole del Presidente Buia di ANCE, che ha ribadito l’urgenza di un controllo a monte, che impedisca la nascita di imprese di costruzioni dal nulla, a volte addirittura senza alcun dipendente o prive di capitali.
Si attende ora l’emendamento con il quale verrà corretto il tiro del Decreto Sostegni Ter, ipotizzando cessioni solo tra istituti finanziari dello stesso gruppo o aumentandone leggermente il numero.
La stangata finale con il Decreto Prezzi
L’aria di tempesta si fa sentire da più fronti. In queste ore dovrebbe essere pubblicato in GU il Decreto Prezzi, con il quale il MiTE stabilirà i massimali di spesa entro i quali attenersi per la congruità delle spese legate ai diversi interventi.