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Torre dei Moro di Milano: un anno dopo l’incendio, la ricostruzione passa dalle archistar

torre dei moro
Torre Antonini credits: Stefano Boeri Architetti

Ad accomunare i progetti è la presenza della vegetazione

(Rinnovabili.it) – E’ passato un anno dal terribile incendio che in poco tempo distrusse i 18 piani della Torre di Moro, nel quartiere Vigentino di Milano. L’inchiesta purtroppo è ancora aperta e lunga burocrazia imposta in questi casi, non aiuta di certo gli inquilini.

Nel frattempo però si cerca di pensare al futuro, dando il via all’iter di riqualificazione che, si spera, si possa concludere entro il 2026. Tra i progetti di ricostruzione donati, che i condomini avranno il compito di selezionare, ci sono tre proposte delle archistar milanesi: quelle di Stefano Boeri e Alfonso Fermia, già presentate lo scorso maggio e, ultima novità, quella di Alessandro Scandurra.

Per ora si tratta ovviamente solo di concept, la decisione finale dipenderà anche dal budget a disposizione per la ricostruzione della Torre dei Moro. Parte del quale proverrà da Reale Mutua che assicura il palazzo.

Come sarà la nuova Torre dei Moro

L’ultimo progetto in ordine di tempo presentato, quello dell’architetto Scandurra, prova a ricreare un rapporto tra edificio e città. “La nostra idea parte dalla rivisitazione della Torre in relazione alla città: abbiamo pensato a un edificio più aperto alla metropoli in grado di instaurare un dialogo urbanistico nel quartiere in cui si trova Antonini. I balconi visti dal di fuori daranno il senso di un rapporto fra chi vive la Torre e chi la guarda dall’esterno”, afferma l’archistar dalle pagine del Corriere della Sera. Il progetto sarà modulare per adattarsi al budget futuro, mentre il verde sui balconi sarà un fattore determinate.

E’ proprio la vegetazione ad accomunare i tre progetti. Stefano Boeri torna al concetto di Bosco Verticale: “Abbiamo pensato a un edificio verde che dia il segno della rinascita, immaginando che le due vele, che poi sono state parte dell’origine dell’incendio, siano invece coperte da alberi e foglie, conservando però la fisionomia dell’edificio”.

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Per Fermia infine, la futura Torre dei Moro dovrà essere vista come un progetto pubblico, di riqualificazione urbana. Oltre alla vegetazione anche l’elemento ceramico avrà un grande peso nella facciata. Il progetto dovrà raccontare la storia della torre, ma adattandolo all’abitare contemporaneo di Milano.

Le prossime settimane saranno decisive per la definizione del progetto prescelto per il futuro dell’edificio. Mentre gli inquilini sperano in un completamento e restituzione degli appartamenti entro il 2026, anno delle Olimpiadi Milano-Cortina, anche in considerazione del fatto che ad un solo chilometro di distanza sorgerà uno degli impianti sportivi dell’evento.

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