(Rinnovabili.it) – Era il 29 agosto 2021 quando il rivestimento esterno della Torre dei Moro di Milano prese fuoco lasciando 82 famiglie senza una casa, ma fortunatamente senza causare vittime.
A 500 giorni di distanza da quel tragico giorno, il Comitato di via Antonini ha infine votatao a “larghissima maggioranza” che sarà il progetto dell’architetto Marco Piva il prescelto per la ricostruzione.
Una sfida tra grandi nomi dell’architettura quella che ha decretato la vittoria del progetto “Seta” di Piva, preferito ai progetti di Stefano Boeri, dell’Atelier(s)AF517 di Alfonso Femia, dello Studio Pura Lab dell’architetto Giovanni Bua e a quello di Scandurra.
Il Comitato di via Antonini ha scelto un designer simile all’originale, ma senza le famose vele, oggetto del disastro, arricchito invece da terrazzi che circondano il grattacielo. Per il momento non si conoscono i dettagli precisi della futura struttura. Conoscendo le opere dell’architetto e designer milanese tuttavia si sarà da aspettarsi grande attenzione all’efficienza dell’involcuro ed all’uso dei materiali utilizzati.
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A due passi dal futuro Villaggio Olimpico
La ricostruzione dovrebbe iniziare la prossima primavera per concludersi entro due anni. Tuttavia l’interesse di tutti, compreso il Comune di Milano, è non perdere tempo. La Torre dei Moro si trova infatti poco distante dal futuro Villaggio Olimpico per Milano Cortina 2026 che ha appena ricevuto il via libera al permesso di costruire.
Il progetto futuro di ricostruzione sarà finanziato dall’assicurazione ed ammonta a circa 26 milioni di euro. Vista la particolare circostanza, il prossimo cantiere per la Torre dei Moro non dovrà pagare gli oneri di urbanizzazione (circa 300mila euro) come approvato dalla giunta comunale lo scorso ottobre.
Purtroppo la ricostruzione è solo l’ultimo tassello di un problema ben più ampio. Non esiste infatti una norma che regolamenti una situazione di emergenza come questa, a differenza invece di quanto accade nel caso di eventi sismici. A questo si aggiunge la ripartenza dei mutui avviati dalle famiglie per i rispettivi appartamenti quasi tutti ormai ripartiti nonostante l’inagibilità degli alloggi. In ultimo c’è poi la causa legale che per ora vede 16 indagati con rinvio a giudizio per disastro colposo.