Rinnovabili • the plus

The Plus: la fabbrica di mobili più ecologica del mondo

Pozzi geotermici, pannelli solari, involucro passivo, tetti verdi e industria 4.0, l'architettura di The Plus porta il tema della fabbrica ad un altro livello

the plus
credits: The Plus Vestre by BIG

L’edificio The Plus ha un fabbisogno energetico inferiore del 90% rispetto alle fabbriche tradizionali

(Rinnovabili.it) – C’è lo zampino di Bjarke Ingels nell’inaugurazione di quella che è stata definita la “fabbrica di mobili più ecologica del mondo”, The Plus per Vestre.

Il progetto che è stato costruito in soli 18 mesi combina strategie di progettazione Passivhaus, sistemi ad alta efficienza energetica, materiali naturali e pluricertificati con le caratteristiche più innovative che una moderna fabbrica di mobili dovrebbe avere.

La location è altrettanto meravigliosa: i 300 acri di boschi vicino al villaggio Magnor in Norvegia.

Un manifesto del futuro

La fabbrica è stata commissionata dall’azienda Vestre, produttrice di componenti d’arredo per esterno, il cui desiderio andava ben oltre il semplice desiderio di avere una nuova fabbrica. L’idea di partenza, definita dai creatori un vero e proprio manifesto, era quello di dimostrare le potenzialità della “trasformazione ecologica” applicate all’architettura per ispirare altri progetti. Costruendo un edificio che fosse molto vicino alle emissioni zero ed allo stesso tempo punto di riferimento per il turismo e incubatore di nuovi posti di lavoro.

The Plus è costruita combinando legno massiccio e legno lamellare CLT, con acciaio e cemento riciclato. Un sistema costruttivo che abbatterà le emissioni rispetto alle fabbriche tradizionali del 55%. L’involucro progettato secondo i rigidi criteri Passivehaus inoltre ridurrà il fabbisogno energetico del 90% rispetto agli edifici tradizionali. Stiamo parlando di un fabbisogno calcolato vicino ai 13kWh/mq ovvero un edifico quasi Net Zero energy.

Il progetto è pronto a raggiungere gli standard BREEAM outstanding, un rating raggiunto oggi da meno dell’1% degli edifici non domestici.

L’energia pulita necessaria per alimentare la fabbrica è prodotta grazie ai 900 pannelli solari della copertura, ai 17 pozzi geotermici ed agli scambiatori di calore. The Plus genererà circa 250mila kWh di energia rinnovabile l’anno.

Grazie all’isolamento termico dell’involucro, studiato nel dettaglio anche per le ampie vetrate, l’edificio non avrà quasi bisogno di riscaldamento invernale.

La Fabbrica 4.0

Prendendo ispirazione dalle più moderne soluzioni ingegneristiche, la fabbrica di Vestre sfrutterà il meglio della tecnologia per raggiungere i migliori risultati con il minimo spreco. Intelligenza artificiale e digitalizzazione, stampa 3D e Internet of Things, saranno inseriti in un sistema di autoapprendimento tarato proprio per raggiungere la massima qualità tipica di quella che è stata definita fabbrica 4.0. Anche il trasporto è parte integrante dell’idea ecologica. L’energia pulita infatti rifornirà anche il Tesla Semi, uno dei primi veicoli per il trasporto di merci completamente elettrico. Secondo le stime questa soluzione farà risparmiare ben 55.000 litri di carburante l’anno, equivalenti a quasi 71.000 kg di anidride carbonica.

The Plus sarà letteralmente trasparente: le grandi vetrate dell’involucro permetteranno di osservare i processi industriali in funzione all’interno, creando un collegamento tra le persone, le fabbriche e la sostenibilità.

Le due ali incrociate della fabbrica sono rivestite da una copertura verde, un elemento che inserisce perfettamente The Plus nel contesto naturale .

Rinnovabili •
About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.