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Non è l’abitazione principale? Puoi accedere comunque al Superbonus unifamiliari 90%

Superbonus unifamiliari 90%
Foto di Jan Mallander da Pixabay

Il Superbonus villette al 90% è utilizzabile solo con reddito sotto ai €15.000, diritti di proprietà e residenza principale nell’immobile

(Rinnovabili.it) – Il Superbonus unifamiliari 90% oggi non è per tutti. Solo una stretta cerchia di contribuenti con un quoziente familiare sotto ai 15.000 euro ed un diritto reale sull’immobile possono sfruttarlo. Ma il requisito indispensabile è che si tratti di un’Abitazione Principale.

Attenzione però, dall’Agenzia delle Entrate arriva un interessante chiarimento che apre la porta dela detrazione edilizia anche agli immobili che, ad inizio lavori, non risultano come residenza principale.

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Il chiarimento arriva dal Fisco, nella risposta n.377 del 10 luglio 2023. Il contribuente nel dubbio dichiara di aver acquistato un immobile “parzialmente crollato”, quindi considerato inagibile, che verrà sottoposto ad un intervento di demolizione e ricostruzione. Per le evidenti condizioni dell’immobile, il contribuente non ha avuto la possibilità di trasferirvi la propria residenza. Dato che sussistono tutti gli altri requisiti d’accesso al Superbonus unifamiliari 90% (reddito e diritto di proprietà), il cittadino si domanda se possibile utilizzare comunque la detrazione per gli interventi edilizi e trasferire la propria residenza solo al termine dei lavori.

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Non sempre accade, ma questa volta la risposta dell’Agenzia delle Entrate è affermativa.

La spiegazione è rintracciabile nel comma 3-bis dell’articolo 10 del Tuir, secondo cui “per abitazione principale si intende quella nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente”. E nel caso in cui l’unità immobiliare non sia adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, il Superbonus “spetta ugualmente, a condizione che l’immobile sia adibito ad abitazione principale al termine degli stessi”.

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