Il Superbonus a fine aprile ha permesso di avviare oltre 400.000 interventi di efficientamento
(Rinnovabili.it) – Nei due anni e mezzo di vigenza del Superbonus, si sono stati oltre 20 aggiornamento normativi riguardanti la misura. Correttivi passati con leggi approvate a tempo di record o attraverso emendamenti, tutti per altro estremamente impattanti per il settore e quasi sempre inaspettati. E’ pur vero che alcuni bonus così come inizialmente concepiti, hanno lasciato campo libero alle truffe (vedi Bonus Facciate e la mancanza di unt etto di spesa limite), tuttavia non si può negare che hanno anche rappresentato il motore trainante dell’economica dell’ultimo triennio. Poi c’è il Superbonus, che da solo ha attivato oltre 400mila interventi di efficientamento, secondo gli ultimi dati raccolti dai report ENEA, anticipando di 2 anni l’obiettivo del PNRR di efficientare almeno 100mila abitazioni entro il 2025 (secondo quanto riportato dall’URB).
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Eppure la strada dei bonus edilizi è tutta in salita. Utimo correttivo determinante è stato proprio il DL Blocca cessioni 11/2023, oggi convertito nella Legge 38/2023. Lo stop alle opzioni alternative (cessione del credito e sconto in fattura) alla detrazione diretta ha messo in pausa un mercato già profondamente segnato.
Secondo i dati raccolti dal Sole24Ore ci sono ancora oltre 30 miliardi di crediti bloccati nei cassetti fiscali. E ogni miliardo di crediti bloccati è in grado di provocare il blocco di circa 6.000 interventi (tra unifamiliari e condomini), con ricadute negative sia in termini di imprese che di occupazione.
E’ alla luce di queste considerazioni che l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili ricevuta ieri in audizione in Commissione Ambiente alla Camera in merito all’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, ha esposto le proprie perplessità e suggerimenti.
Serve una proroga del Superbonus
“4 mesi fa, l’Agenzia delle entrate aveva stimato in 19 miliardi i crediti incagliati. Il trend di questi ultimi mesi ha aumentato notevolmente l’importo dei crediti incagliati, già oggi superiore ai 30 miliardi, secondo le elaborazioni rese note ieri. E’ paradossale come i bonus, da volano di crescita sostenibile per l’economia italiana, stiano diventando causa di una vera e propria crisi sociale di proporzioni rilevanti”, sottolinea Stefano Betti Vicepresidente ANCE per Edilizia e Territorio in occasione dell’audizione.
Il settore delle costruzioni che fino allo scorso marzo aveva fatto registrate un incremento occupazionale di oltre 250mila unità, si trova ora nell’impossibilità di concludere i lavori per mancanza di liquidità.
Da qui scaturisce la richiesta di ANCE al Parlamento: una proroga al Superbonus di almeno 6 mesi, che consenta ad imprese e cittadini di ultimare i lavori già avviati per le opere del 110 per cento.
“Come Ance, siamo consapevoli che il Superbonus è stato concepito come uno strumento straordinario per rilanciare l’economia nel periodo pandemico e che è difficile ripetere questa esperienza in futuro. Tuttavia, l’impianto tecnico, giuridico e dei controlli ha rappresentato una straordinaria struttura sulla quale costruire il futuro degli incentivi per la transizione ecologica”. Citando il report del Censis, ANCE ha poi ribadito che il risparmio ambientale garantito dai bonus edilizi degli ultimi anni sfiora i 2 miliardi di metri cubi di gas, per una riduzione di 400.000 tonnellate di CO2 in atmosfera.
“E’ necessario analizzare l’esperienza degli ultimi anni dei bonus edilizi, ed in particolare del Superbonus, per non disperdere, nell’impianto futuro degli incentivi, quanto di buono è stato prodotto”. Prestando però maggiore attenzione alla prevenzione delle frodi, ad esempio attraverso controlli e valutazioni sulle iniziative intraprese e migliorando il sistea di qualificazione delle imprese.
Le vittorie del Superbonus
Per l’Associazione Costruttori sono quattro gli aspetti fondamentali che hanno segnato in positivo l’esperienza del Superbonus:
– anche le famiglie meno abbienti hanno potuto beneficiare dei bonus proprio grazie alla cedibilità del credito a terzi. Un dato in realtà controverso spesso oggetto di discussioni.
– il superbonus ha migliorato case molto energivore: il 60% degli interventi ha riguardato gli edifici più energivori (classi F e G). Alla fine, quasi il 90% degli interventi ha portato gli edifici nelle classi migliori (da A a C);
– il superbonus è stato realizzato sulle prime case: secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, “l’82,3 % degli investimenti è stato effettuato nell’abitazione di residenza del proprietario, una percentuale che sale a l’85,7 per cento nel caso delle sole unità indipendenti”. Questo aspetto è molto importante in quanto i consumi energetici, e dunque il conseguente risparmio, dipendono dalla durata dell’occupazione dell’immobile;
– la misura ha sostenuto il bilancio pubblico: l’economia italiana è cresciuta in maniera superiore alle attese, superando puntualmente le previsioni delle principali istituzioni economiche nazionali ed internazionali. Un altro punto che ad oggi non ha ancora trovato un accordo, diviso a metà tra chi sostiene che il Superbonus abbia generato un buco nelle casse dello Stato e chi sostiene che abbia invece aumentato il gettito fiscale.