Il Sottosegretario Fazzolari elimina dalla lista la possibile proroga al Superbonus. Il problema sono invece i crediti edilizi bloccati, 60 mld che lo Stato non può pagare.
Il Superbonus 2023 scenderà al 90% sia per condomini che per unifamiliari così come stabilito dall’Aiuti quater
(Rinnovabili.it) – “Non proroghiamo il Superbonus perchè non è quello il problema”. Una dichiarazione quella rilasciata i giornalisti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, che non lascia spazio alle interpretazioni. Il nodo da sciogliere è invece lo sblocco dei Crediti Edilizi.
“110% o 90% cambia che l’inquilino che deve fare 10mila euro di lavori prima non pagava niente e ora deve pagare 1000 euro, ma per chi è in difficoltà interveniamo con un apposito fondo. Si confondono i due temi che sono diversi”, commenta Fazzolari arrivando a Palazzo Chigi.
“Dobbiamo trovare un meccanismo per cui le banche possano prendersi questi crediti senza mandare all’aria i conti pubblici. Vale 60 miliardi, non può pagare lo Stato”.
Niente proroga dunque per il Superbonus Condomini che per pochi giorni si erano illusi di avere ancora tempo per presentare la CILAS e sigillare i lavori al 110% anche per il 2023.
Dalle parole di Fazzolari emerge invece chiaramente che le cose resteranno come definite nel DL Aiuti quater. I condomini che non sono riusciti nell’intento di presentare la CILAS entro il 25 novembre potranno detrarre le spese del prossimo anno al 90%.
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Secondo le stime del Sole24Ore, la riapertura dei termini costerebbe almeno 300 milioni di euro per un solo mese. Tuttavia non si fermano le proteste dei vari partiti che nei giorni passati hanno presentato diversi emendamenti proprio all’Aiuti quater.
Accelerare sullo sblocco dei crediti edilizi
Per il Governo dunque l’unico vero problema è lo sblocco dei crediti, un meccanismo inceppato da mesi sul quale l’intera filiera ha già più volte lanciato un grido d’allarme.
Tra le possibili soluzione proposte anche in audizione in Commissione Bilancio al Senato, sicuramente c’è quella di Ance e Abi. Per sbloccare i crediti edilizi si prevede di sfruttare una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24 compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese agli intermediari, ampliando così la capacità di acquisto.