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Superbonus e Manovra, Giorgetti: “Negativo per i conti dello Stato”

Durante il suo intervento al Forum Ambrosetti, il Ministro Giorgetti allontana il Superbonus dalla Manovra sottolineandone gli effetti negativi che l'intervento ha avuto sulle casse dello Stato

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Secondo il MEF il debito del Superbonus ha superato i 100 mld

(Rinnovabili.it) – Dal Forum Ambrosetti di Cernobbio, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha messo i puntini sulle “i” sottolineando l’impossibilità di inserire il Superbonus in Manovra.

La prossima Legge di Bilancio 2024 punterà su lavoro e natalità, non c’è posto per una misura che, secondo il Ministro, ha avuto “effetti negativi sui conti dello Stato”, ingessando la politica economica “sommandosi alle conseguenze negative del Covid, del clima e della guerra in Ucraina”.

Superbonus e Manovra, mai così lontani

Siamo nella situazione in cui chi ha mangiato si è alzato ma ha lasciato il conto da pagare”, commenta Giorgetti in riferimento al Superbonus. Secondo il comunicato diffuso dal MEF il debito del Superbonus dalla sua nascita con il Governo Conte 2 ammonta a circa 100 miliardi, dei quali ne sarebbero stati pagati solo 20. “A questo si aggiungono le criticità che una carenza di imprese di settore, focalizzatesi sull’edilizia privata, ha avuto sull’andamento degli interventi legati al Pnrr” prosegue la nota.

Giorgetti ha quindi sottolineato come il Governo abbia preso decisioni coraggiose, dai bonus edilizi al reddito di cittadinanza, in virtù del fatto che “il bilancio pubblico è la coscienza di una nazione e la nostra libertà economica dipenderà dal livello di debito pubblico che avremo in futuro”. “Se badiamo solo alla domanda, se facciamo fare solo allo Stato la parte del Re sole che distribuisce prebende, non andiamo da nessuna parte”.

Le dichiarazioni del Ministro Giorgetti confermano quanto già sottolineato dalla Presidente Meloni che, in chiusura del primo Consiglio dei Ministri post-vacanze, allontanava il Superbonus dalla Manovra definendolo “la più grande truffa ai danni dello Stato”.

E’ bene però sottolineare che sono molteplici le ricerche condotto da organi quali Nomisma, ANCE, CNI, Censis, che scagionano il Superbonus decantandone invece gli effetti positivi sull’economia del Paese a vari livelli.

Il futuro del Superbonus è al 70%

Se non interverranno cambiamento dell’ultimo minuto il Superbonus per il 2024 è destinato a scendere ad un’aliquota del 70% esclusivamente per lavori effettuati in condominio. Ai proprietari di unifamiliari che hanno effettuati interventi di efficientamento completando entro il 30 settembre 2022 il 30% dei lavori, sarà concessa una proroga fino a fine 2023 per detrarre le spese al 110%. Per tutti gli altri, il 2023 riserva ancora un Superbonus al 90% a patto che si tratti di lavori nell’abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito di riferimento inferiore ai 15.000 euro.