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Superbonus e condomini: Cilas entro il 25 novembre, ma è davvero possibile?

Per detrarre le spese al 110% nei lavori del Superbonus per i condomini è obbligatorio presentare la CILAS entro il 25 novembre. Per tutti gli altri la detrazione scende al 90% già dal 2023

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Foto di ndemello da Pixabay

Le modifiche del Superbonus per condomini e villette sono contenute nel DL Aiuti quater

(Rinnovabili.it) – Una settimana fa il Consiglio dei Ministri approvava il DL Aiuti quater. Lo scorso martedì, è comparsa una bozza del Dl che rivedeva l’articolo 9, confermando le intenzioni del Governo di fissare il 25 novembre come data ultima per poter utilizzare ancora per un anno la detrazione del 110% con il Superbonus nei condomini. I tempi sono strettissimi, non solo perchè entro pochi giorni il Decreto arriverà in Gazzetta diventando a quel punto ufficiale, ma proprio per le tempistiche di presentazione di questa fatidica CILAS.

Nel frattempo Forza Italia ha chiarito l’intenzione di presentare un emendamento per spostare la data di scadenza almeno di un mese, dando il tempo materiale a chi ancora non ha deliberato in assemblea. Perchè è proprio quest’ultimo tema a tenere in scacco i lavori.

Per usufruire del Superbonus al 110% i condomini devono presentare la certificazione di inizio lavori, ma per poterlo fare devono prima aver deliberato ed approvato gli interventi in assemblea di condominio. A questo punto i condomini che già hanno deliberato potrebbero salvarsi, accelerando la presentazione di una CILAS che sarà molto probabilmente incompleta, ma comunque valida.

Per gli altri i tempi non ci sono. Per legge la convocazione in assemblea deve avvenire almeno 5 giorni prima e se il DL Aiuti quater approderà in GU questa settimana o all’inizio della prossima, ecco che i tempi si azzerano.

E se la CILAS è incompleta?

La corsa contro il tempo potrebbe favorire la presentazione al Comune di CILAS o CILA incomplete. A questa domanda ha risposto bene il Sole24Ore che ha chiarito come in linea teorica, la Cilas sia una documentazione asseverata. Ovvero una volta ricevuto un numero di protocollo la documentazione si può considerare valida. Inoltre l’inizio lavori può essere successivo alla presentazione della comunicazione, e il Comune può chiedere successivamente l’integrazione della documentazione mancante. Tuttavia gli obblighi legislativi sono estremamente volatili in tema CILAS. Esistono molti casi passati in cui le Cila siano state annullate dai Comuni compromettendo anche i bonus.

Cosa succede ai condomini che non presentano la CILAS entro il 25 novembre

Ma cosa accade al Superbonus per i condomini che non riescono a rispettare la scadenza? A quel punto tutte le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 varrebbero il 110%, mentre a partire dal prossimo anno e fino al 31 dicembre 2023 i lavori verrebbero detratti al 90%. In una recente intervista a SkyTG24 in compresenza con ANCE, il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, ha lasciato intravedere un possibile rimodulazione delle tempistiche dell’ultimo minuto, ma a questo punto, sarebbero modifiche dell’ultimo secondo.

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Nella stessa occasione tuttavia, il ministro Leo ha confermato la predisposizione del tavolo di confronto chiesto a gran voce dall’Associaizone Costruttori e dal CNAPPC.

Resta il problema dello sblocco dei crediti edilizi

Il tavolo di confronto servirà anche e soprattutto per definire una strategia che vada a sbloccare i crediti edilizi che riempiono i cassetti fiscali dei contribuenti, senza però poter essere riceduti. Una proposta concreta è arrivata qualche giorno fa da Ance ed Abi seriamente preoccupati della situazione generale in cui versano le imprese. Sempre la bozza del Decreto Aiuti quater di martedì 16 novembre, contiene anche una importante novità sulla cessione dei crediti: tutte le comunicazioni di cessione perfezionate entro il 10 novembre 2022, potranno essere ripartite in quote annuali fino a 10 anni, se richiesto dal cessionario. Questa soluzione riapre ad una maggiore capienza ai cessionari, offrendo la possibilità agli istituti di credito, di spacchettare il credito in singole annualità su un orizzonte più lungo, con cifre più digeribili dagli istituti.