Solo 3500 asseverazioni in più presentate questo mese. Il Superbonus di aprile 2023 raggiunge i 74,61 mld investiti, stabilizzando la spesa a carico dello Stato per lavori conclusi sui 65 mld di euro.
Secondo il report ENEA sul Superbonus di aprile 2023 i cantieri aperti nei condomini questo mese sono 2.020
(Rinnovabili.it) – Dopo l’ultimo sprint di fine marzo, i dati ENEA sul Superbonus di aprile 2023 confermano il declino della misura più gettonata degli ultimi due anni. In questo mese sono poco più di 3.500 le asseverazioni presentate per accedere alle detrazioni del 110%.
Dopotutto la data del 31 marzo 2023 è stata fatidica sotto molti punti di vista: fatidica per il superbonus nelle unifamiliari, la cui vita è stata prolungata al 30 settembre solo nei primi giorni di aprile (con la Legge 38/202); fatidica per la cessione del credito, essendo l’ultima data possibile per comunicare la scelta di optare per sconto in fattura o cessione del credito senza pagare una multa (con la remissione in bonis). Queste incertezze sui tempi hanno spinto coloro che erano già pronti a partire con i lavori del Superbonus a procedere con l’asseverazione della pratica.
Ma per i proprietari individuali che ancora non avevano iniziato la riqualificazione della propria villetta o per i condomini senza delibera, il Superbonus passa al 90%. Essendo focalizzato sull’aliquota al 110 per cento, è chiaro dunque perchè il report ENEA sul Superbonus di Aprile 2023 mostri numeri così bassi.
Leggi anche Superbonus 90 villette: senza cessione meno del 5% dei contribuenti potrà usarlo
Si stabilizza la spesa a carico dello Stato
L’investimento totale del mese di aprile 2023 nei lavori di Superbonus cresce di 1,8 miliardi di euro fermando la cifra complessiva spesa in questo anno e mezzo a 74,61 mld di euro. Dall’inizio del monitoraggio da parte di ENEA nell’agosto 2021, i cantieri avviati in base alle asseverazioni presentate sono 407.396, con solo 3.587 in più rispetto allo scorso mese. Numero ben diversi dalla media a cui ci eravamo abituati, compresa tra le 12mila e le 20 mila asseverazione al mese.
Di conseguenza si ferma anche la spesa a carico dello Stato ad oggi pari a 65,5 miliardi di euro per detrazioni maturate grazie a lavori conclusi. Su questo tema tuttavia il dibattito è ancora aperto: per molti professionisti del settore la spesa a carico dello Stato andrebbe rivista in base al maggior gettito fiscale incassato grazie ai lavori, tuttavia per lo Stato l’incentivo fiscale al 110 per cento è considerato ormai “insostenibile”.
Sparisce però dal report ENEA il conteggio dell’investimento totale a carico dello Stato fermo a marzo 2023 sugli 80 mld di euro. L’omissione di questo dato è dovuta al cambio di definizione dato ai crediti edilizi da Eurostat ed Istat, passati da “non pagabili” a “pagabili” ovvero contabilizzati nel deficit dell’anno nel quale sono state sostenute le spese (2020-2021-2022).
Lavori nelle unità immobiliari indipendenti in picchiata
Come era ovvio aspettarsi, delle 3.500 nuove asseverazioni presentate ad aprile, sono i condomini a detenere la maggioranza, con circa 2.000 cantieri in più aperti solo lo scorso mese. In totale le asseverazioni presentate per riqualificare i condomini sono 61.243 con un investimento medio di circa 603mila euro. Seguono gli edifici unifamiliari cresciuti questo mese di sole 1000 unità, ma che complessivamente hanno attivato lavori in ben 232.497 edifici totali in poco meno di due anni. Chiudono la classifica le unità indipendenti, per le quali sono state presentate solo 510 asseverazioni in più rispetto a marzo 2023.
L’investimento totale nei condomini raggiunge i 37 mld di euro
Nonostante le asseverazioni presentate dai condomini siano cresciute di sole 2000 unità, il report ENEA sui dati del Superbonus di aprile conferma un investimento costante per questa categoria edilizia di 1,69 mld di euro in più rispetto al mese di marzo. Una cifra di poco differente a quanto investito a fine gennaio 2023, quando le asseverazioni dei condomini erano però cresciute di 3.260 unità. Un sovrapprezzo molto probabilmente imputabile alla necessità di chiudere in fretta i lavori, pagando di più la manodopera aggiuntiva.
L’investimento totale nei condomini raggiunge dunque i 37,25 mld di euro, contro i 26,5 mld delle unifamiliari ed i 10,9 mld delle unità indipendenti.