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Entro il 2050 all’Africa serviranno altre 90mln di case: il progetto Star Homes spiega come fare

Star Homes
Star Homes Mtwara, Tanzania Photo: Lorenz von Seidlein

Per m² una Star Home utilizza circa il 37% in meno di carbonio incorporato, il 40% in meno di energia e il 70% in meno di calcestruzzo

(Rinnovabili.it) – A livello globale il 75% delle infrastrutture necessarie al 2050 ancora non sono state costruite. Se scendiamo di scala e ci soffermiamo solo sull’Africa, la percentuale sale all’80%. Un obiettivo che se correttamente indirizzato, può trasformarsi in un’opportunità unica. E tra i progetti impegnati nel dimostrare la fattibilità di costruire case resilienti, a basso costo ma ad alta efficienza, in prima fila c’è Star Homes project.

Nato come un gruppo di lavoro interdisciplinare, il progetto è riuscito a completare 110 abitazioni-tipo per l’Africa subsahariana in 55 diversi villaggi della Tanzania.

Questi alloggi rappresentano la base di una sperimentazione estremamente importante: dimostrare che vivere in case resilienti permette di risparmiare in termini economici, ambientali e di salute.

Progettate dallo studio danese Ingvartsen Architects, le Star Homes sono insolitamente a due piani. Una cratteristica anomale in un territorio dove generalmente si preferiscono abitazioni ad un piano. Tuttavia quello che sin al principio è stato chiaro è che i sistemi costruttivi tradizionali non funzionano. I muri assorbono il calore durante il giorno e lo riversano all’interno dell’abitazione di notte, l’eccessivo caldo scoraggia gli occupanti ad utilizzare zanzariere, aumentando così il rischio di contrarre malattie veicolate da questi insetti. Inoltre gli involucri sono generalmente costruiti in terra compatta difficile da pulire e soggetti a repentini crolli durante la stagione delle piogge.

Le Star Homes invece sfrutta un basamento cementizio rialzato riempito con terra compatta e sale per due piani, dimezzando così il costo delle fondamenta, generalmente il componente più dispendioso. Il telaio strutturale di ogni abitazione tipo è costruito con elementi prefabbricati di acciaio leggero spessi 0,75 mm ed assemblati in pannelli che richiedono poco meno di due giorni per l’assemblaggio.

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Le pareti sembrano piene in realtà contengono una cavità interna a due sottili strati di intonaco di rete metallica. Una soluzione che permette di ridurre del 70% il cemento utilizzato, abbattendo il 40% delle emissioni incorporate.

Efficienza off-grid

Star Homes
Star Homes Mtwara, Tanzania Photo: Lorenz von Seidlein

La riduzione dei consumi è essenziale per un alloggio off-grid a basso costo destinato solitamente a famiglie con poche possibilità finanziarie. Ogni elemento della facciata è facilmente sostituibile, mentre la cavità interna facilita la ventilazione naturale ed il raffrescamento passivo determinando una riduzione della temperatura interna fino a 2,5 gradi. Essendo più fresca la casa limita la necessità di aprire le finestre e grazie alle zanzariere tiene gli insetti fuori dall’abitazione e riduce il rischio di malattie.

Ogni casa resiliente è anche dotata di un pannello solare da 40W per l’illuminazione e per la ricarica dei dispositivi con USB. Anche il problema idrico è cruciale in questa regione. Un serbatoio di raccolta da 2.000 litri trattiene l’acqua piovana convogliandola dal tetto e tramite un sistema di prelavaggio, la rimette a disposizione degli occupanti senza doversi recare ai pozzi collettivi o senza il rischio di contrarre malattie. Ovviamente tutto nella casa è sostituibile, riciclabile e proveniente da produttori locali.

Al momento il progetto è sotto stretta osservazione per comprendere al meglio come poterlo migliorare o le eventuali esigenze non prese in considerazione.

Entro il 2024 verranno prodotti i primi report indispensabili per poter procedere con la costruzione delle Star Homes in altri contesti ugualmente bisognosi.

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