(Rinnovabili.it) – La Commissione Europea ha deciso di convocare la Spagna davanti al Tribunale di Giustizia dell’Unione Europea, per la mancata applicazione della Direttiva 2002/91/CE, relativa all’efficienza energetica degli edifici. Come ben sappiamo il comparto edilizio è responsabile del 40% del consumo di energia totale e del 36% delle emissioni di Co2 in atmosfera, di conseguenza la legislazione europea impone agli Stati Membri la definizione di un metodo per calcolare l’efficienza energetica di tutte le tipologie di edifici, di revisione periodica delle caldaie, nonchè una normativa di riferimento per le nuove costruzioni. La segnalazione della Spagna da parte della Commissione Europea, è dovuta ad alcune discordanze della legge spagnola con le direttive europee di efficienza energetica. La normativa spagnola prevede l’applicazione della certificazione energetica solo alle nuove costruzioni o alle ristrutturazioni edilizie particolarmente importanti, escludendo completamente dall’analisi il patrimonio edilizio esistente, questa mancanza ha portato all’intervento della Commissione Europea che già nel novembre dello scorso anno, aveva sollecitato la Spagna ad adeguarsi alle normative europee, richiesta applicata dallo stato iberico solo in minima parte.
Si tratta di un aspetto fondamentale della legislazione comunitaria, che consente una visione chiara della qualità della costruzione, dal punto di vista del consumo energetico e dell’efficienza, indispensabile per qualunque tipo di transazione economica e di compra-vendita, che chiarifica il valore dell’immobile ed il giusto prezzo ad esso associato.
Applicando in maniera incompleta la direttiva europea, la Spagna si trova ora a doversi presentare davanti al Tribunale di Giustizia, adeguando successivamente la normativa nazionale alle richieste europee.