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Sostenibilità ambientale una priorità per il 70% degli ingegneri under 40, lo conferma l’indagine CNI

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L’indagine sulla sostenibilità ambientale ha intervistato un campione di 4.246 ingegneri

(Rinnovabili.it) – Qual è il peso dell’ingegneria sulla transizione ecologica e quanto credono nella sostenibilità ambientale gli ingegneri? Questo il filo conduttore che ha portato il Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri CNI a condurre un’indagine sulla sensibilità degli ingegneri nei confronti della tutela ambientale.

Il sondaggio ha preso quale riferimento 4.246 degli ingegneri iscritti all’albo italiano. Per capire che ruolo hanno transizione ecologica ed energetica, uso responsabile delle risorse, economia circolare e sostenibilità ambientale nella loro professione.

Ciò che emerge dallo studio è proprio l’alternanza tra la percezione della sostenibilità come valore di rilevanza strategica ed un non sufficiente impegno, a tutti i livelli, per darne attuazione in modo concreto”, si legge nell’indagine. Ben il 64% degli intervistati ha identificato la tutela ambientale quale ambito della sostenibilità nel quale politica e collettività dovrebbero investire maggiormente.

Le giovani generazioni le più sensibili

Uso responsabile delle risorse ambientali e territoriali è visto come una priorità dalle giovani generazioni di ingegneri. La sostenibilità ambientale è considerata una priorità per il 70% degli intervistati tra i 35 ed i 40 anni. A fronte del 57% degli ultra sessantacinquenni. Purtroppo però, per l’80% degli ingegneri, politica e cittadini fanno ancora troppo poco in questo campo.

Scendendo nel dettaglio e trasferendo la domanda direttamente sulla categoria professionale degli ingegneri i toni diventano piuttosto critici se non addirittura polemici. Il 43% degli intervistati ritiene che la propria categoria professionale mostri poca familiarità verso i temi ambientali. Mentre per il 42%, in tono piuttosto tiepido, ritiene che vi sia abbastanza attenzione.

Gli strumenti per promuovere la sostenibilità

Parlando di mezzi e strumenti attraverso i quali raggiungere una maggiore consapevolezza green gli ingegneri individuano un doppio binario.

Da un lato la formazione sui temi specifici ritenuta dal 53% degli intervistati il primo strumento utile per essere maggiormente protagonisti della transizione verde.

Dall’altro lato la capacità delle strutture di rappresentanza, come il CNI, di fare in modo che gli ingegneri ed i tecnici “vengano considerati referenti della complessa partita in atto”.

Le risposte fornite dagli intervistati rispecchiano un momento storico, normativo e teconico, particolarmente produttivo. La mediazione e l’intervento in prima linea degli Ordini piuttosto che dei Consigli professionali, sono essenziali per stabilire a monte le linee di indirizzo di interventi come il Superbonus 110% per esempio.

Sfiducia nel PNRR

Dal sondaggio emerge poi un aspetto estremamente preoccupante: la sfiducia nel Pnrr. Secondo il 56% la campagna di intervento avviata si risolve in “vuoti slogan” tenendo in realtà ai margini le professioni tecniche.

Dalle risposte sembra emergere una sfiducia di fondo che va ben oltre il limitato livello di conoscenza degli interventi previsti dal Pnrr. Proprio per questi motivi e per ribaltare questo scenario, può rivelarsi utile rendere maggiormente partecipi le diverse categorie di professionisti al dibattito, al confronto ed alla conoscenza dei temi della sostenibilità”.

In che direzione investire

Nonostante al sfiducia nel sistema nazionale di finanziamenti, gli ingegneri sembrano avere le idee chiare su quali siano le priorità per la tutela ambientale. Ai primi posti gli investimenti in impianti smaltimento rifiuti e energia rinnovabile. Seguono poi gli interventi per l’efficientamento degli edifici pubblici e quelli per le nuove reti idriche, oltre agli interventi per la prevenzione del rischio idrogeologico.

E’ ancora una volta l’aspetto pragmatico a determinare l’attenzione alla sostenibilità ambientale degli ingegneri. Digitalizzazione delle PA e rigenerazione urbana dovrebbero lasciare il passo ad aspetti più urgenti come quelli appena citati. E’ interessante notare che anche i bonus edilizi non compaiono in cima alle priorità per gli ingegneri.

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