Dall'elettrificazione dei trasporti all'efficientamento del patrimonio edilizio, ecco come le PA possono trasformare due preziosi asset in strumenti della decarbonizzazione urbana, migliorando i servizi cittadini e la qualità della vita
In collaborazione con Enel X
(Rinnovabili.it) – L’azione climatica a livello urbano è essenziale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione a livello globale. Oggi le città ospitano nei loro perimetri oltre la metà della popolazione mondiale e sono responsabili dei due terzi del consumo energetico planetario e di oltre il 70% delle emissioni annuali di carbonio (dati IEA).
Numeri che potrebbero crescere a livello esponenziale se si considera che l’atteso aumento demografico alimenterà inevitabilmente l’inurbamento. In questo contesto i nuovi modelli di smart city offrono agli amministratori locali un’opportunità irrinunciabile per partecipare alla transizione ecologica, migliorando al contempo la vivibilità del territorio. Grazie alle nuove tecnologie digitali, all’elettrificazione dei consumi e all’efficienza energetica è possibile rendere la decarbonizzazione delle città uno strumento per migliorare i servizi urbani e soprattutto la qualità della vita. Come? Lo spiega Enel X nel nuovo webinar dedicato alle soluzioni per le città intelligenti con un focus sull’elettrificazione del TPL e sull’efficientamento del patrimonio edilizio.
Come ricordato in apertura da Armando Fiumara, Head of e-Bus di Enel X Italia, quando si parla di smart city non si parla di un modello fisso ma di un set di soluzioni e di servizi pensati e realizzati per adattarsi alla specifica comunità, rendendola più attrattiva sotto il profilo dello sviluppo economico, sociale ed ambientale. E trasformandola in una protagonista della transizione energetica.
In questo contesto, ottimizzare la gestione energetica di fabbricati e immobili così come modernizzare i trasporti cittadini aiuta lo stesso sistema energetico nazionale fornendo nuova flessibilità e resilienza. Ovviamente questi due pilastri di intervento si innestano nella più ampia visione che Enel X ha delle smart city e che include oltre all’illuminazione pubblica a Led e ai servizi smart per la pubblica amministrazione come sistemi di sicurezza integrati, tecnologie di telecontrollo e illuminazione adattiva, anche le comunità energetiche rinnovabili e i nuovi modelli di autoconsumo diffuso. Tutti servizi nativamente digitalizzati e interconnessi fra loro in un approccio ecosistemico orientato al futuro.
Elettrificare il trasporto pubblico locale
Oggi Enel X è il più grande operatore di e-bus al mondo. “Abbiamo ormai raggiunto i 4.000 autobus elettrici circolanti nel mondo, con una legacy importante in America Latina, in particolare a Santiago del Cile”, ha rivelato Fiumara. “Ma stiamo portando avanti progetti importanti anche in Italia”. L’azienda è oggi impegnata ad aiutare le società concessionarie del trasporto pubblico così come i privati che operano nel campo a dotarsi di mezzi elettrici e dell’infrastruttura di ricarica e gestione attraverso una serie di servizi digitali e intelligenti. Rispetto ai sistemi di trasporto tradizionali, le flotte elettrificate richiedono una differente progettazione. Come sottolinea Fiumara “Bisogna portare all’interno dei depositi anche le infrastrutture di ricarica, dotarli quindi di una rete stabile e potente a sufficienza da poter reggere quel tipo di potenze e anche pianificare il servizio in maniera diversa in modo tale che i mezzi abbiano sempre sufficiente capacità e autonomia per poter gestire adeguatamente le linee”.
Una scelta, dunque, apparentemente più complessa, premiata però dai risultati. “Quello che noi rileviamo nei siti in cui abbiamo realizzato questo tipo di progetti è una riduzione dei costi operativi mediamente intorno al 18% e un allungamento della vita utile dei veicoli di circa il doppio rispetto a quelli tradizionali”.
La società offre due tipologie di servizio. Il più completo è l’e-bus as service che prevede sia la dotazione di veicoli con una formula tipo leasing cercando sul mercato la soluzione migliore per il cliente, sia la progettazione e la realizzazione dei punti di ricarica attraverso le soluzioni offerte da Enel X Way, garantendo in questo modo la fornitura dell’energia elettrica (rigorosamente green) , la gestione e la manutenzione per un certo numero di anni del servizio di ricarica e il trasferimento su Enel X di tutti i rischi di progetto (tecnologici, di costruzione, di performance operativa). Tutto ciò viene fatturato al cliente in un prezzo di euro a chilometro, ossia proporzionale alla percorrenza dei mezzi una volta in attivo: il cliente non paga più per i mezzi, punti di ricarica e manutenzione ma per i chilometri di cui ha effettivamente bisogno
Esiste anche una seconda tipologia “più light” nel caso l’amministrazione o l’azienda di TPL possieda già mezzi elettrici. È la charging as a service.Enel X si occupa di progettare e realizzare l’infrastruttura fornendo l’energia 100% rinnovabile ma non i veicoli.
Non solo. L’approccio adottato da Enel X permette di integrare l’elettrificazione del trasporto pubblico con servizi orientati al bilanciamento dei consumi o più in generale alla smart city. Ad esempio è possibile aggiungere soluzioni di efficienza energetica, impianti fotovoltaici per l’autoproduzione e accumulo a batterie. Enel X interviene anche con strumenti digitali che permettono di monitorare lo stato di salute dei mezzi e delle infrastrutture, impianti solari compresi. Tenendo sotto controllo da remoto la ricarica per evitare picchi di consumo e pianificandola in maniera intelligente in base alle reali necessità. Ovviamente tutto ciò non è limitato agli autobus pubblici ma può essere applicato anche ai mezzi di raccolta dei rifiuti, bus privati, agli scuolabus e alle navette. E con mirati aggiustamenti anche ai veicoli del trasporto extra urbano.
Il primo progetto italiano di e-bus as a service lo ha sperimentato Torino con 14 e-bus e il pacchetto completo di servizi. “Replicato” successivamente a Roma ma con 20 scuolabus elettrici per il trasporto di alunni con bisogni educativi speciali e ridotta capacità motoria.
Ancora più innovativo il pacchetto progettato per Trento che offre anche una ricarica veloce degli autobus elettrici attraverso pantografi lungo il percorso e non soltanto al deposito
Smart city, come rendere l’edilizia pubblica a prova di futuro
Gli edifici sono uno degli assi principali attraverso cui identificare le smart city, soprattutto quelli pubblici. Ma il patrimonio immobiliare della PA italiana è immenso e porta con sé diversi nodi storico-artistici, architettonici e paesaggistici che chiedono inevitabilmente interventi e proposte mirate per renderli parte della trasformazione. L’obiettivo principale è ridurre i consumi dell’edificio stesso ma anche migliorare la generazione del vettore energetico, puntando ad una progressiva decarbonizzazione e modernizzazione. Che tipologia di interventi è possibile adottare? “Intanto ci aiuta molto, anche se come soluzione tecnica è rimasta ferma al 2016, il Conto Termico”, ha spiegato Alfredo Sbarra, Head of Smart Building, Enel X Italia. “Lo strumento ci permette attraverso il GSE e attraverso una soluzione ESCO di abbattere quelli che sono i costi degli interventi. In modo particolare su quelli che sono gli edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building)”.
Per la trasformazione in edifici con impatto ambientaleprossimo allo zero il Conto termico prevede infatti un incentivo massimo erogabile di 1.500.000 – 1.750.000 euro in relazione alla zona climatica, e un costo unitario ammissibile per metro quadro di 500 euro (zone A, B, C) – 575 €/mq (zone D, E, F). Viene anche “inserito un contributo da parte di Enel e condiviso con la stazione appaltante attraverso un canone di disponibilità rispetto al loro consumo storico di base”.
Uno dei primi interventi possibili è l’installazione di sistemi fotovoltaici soprattutto dove sono presenti coperture piane che non presentano vincoli paesaggistici. “Il dimensionamento dell’impianto è estensivo, quindi tutta la superficie disponibile fornita da stazione appaltante, comune o PA, viene coperta di pannelli solari”. L’energia prodotta viene utilizzata in autoconsumo per soddisfare le necessità elettriche dell’immobile e il surplus può essere reimmesso in rete o essere condiviso con una comunità energetica. Infine accoppiando all’impianto fotovoltaico un sistema d’accumulo è possibile migliorare ulteriormente la gestione energetica e assicurare la continuità elettrica.
Riscaldamento e raffrescamento rappresentano una voce importante dei consumi ed offrono pertanto un’interessante opportunità di intervento. In questo caso l’offerta di Enel X punta sull’utilizzo di pompe di calore che permettono di gestire meglio le efficienze del sistema. Si parte dalle classiche aria-acqua a bassa temperatura fino ai sistemi VRV (flusso di refrigerante variabile) in cui è possibile collegare un ampio numero di unità interne ad una unità esterna. Quest’ultimi impiegano un gas refrigerante che cede direttamente calore o freddo all’ambiente, senza l’utilizzo di un ulteriore vettore, per un rendimento superiore e un’inerzia più bassa.
Ma per ottenere i migliori risultati è importante che l’edificio abbia la giusta coibentazione. “Abbiamo una tecnologia che ci permette tramite un cappotto combinato con particolari materiali, di ottenere sistemi che possono unire l’effetto di isolamento termico a quello antisismico. Si tratta di un intervento non invasivo che può migliorare le esigenze termiche e di sicurezza sismica”, aggiunge Sbarra. Associato a ciò la società può intervenire con la ventilazione meccanica controllata per migliorare l’ossigenazione degli ambienti interni, recuperando nel contempo il calore dell’aria in espulsione. “Quello che noi offriamo alle amministrazioni pubbliche è intervenire con progetti di riqualificazione energetica attraverso lo strumento del project financing”, prevedendo il set degli interventi assieme all’ente in fase di pre-progettazione. La PA ottiene così un risparmio fin dal primo anno senza aver effettuato alcun investimento iniziale.