L’Aeegsi ha approvato sette progetti di tele gestione dei servizi pubblici. Gli smart meters permetteranno di raccogliere dati sui consumi delle diverse utenze e ridurre i costi di gestione
(Rinnovabili) – L’Italia investe sugli smart meters, con sette iniziative sperimentali di telegestione dei contatori per diversi servizi pubblici. Sono progetti lanciati dall’Autorità per l’energia in 9 grandi città italiane, finanziati prelevando attraverso la bolletta del gas un contributo annuo di 10 centesimi per consumatore su tutto il territorio nazionale. La sperimentazione avrà luogo nei settori di gas, acqua, energia elettrica, teleriscaldamento e altri servizi, per un totale di 60 mila punti di fornitura coinvolti. I progetti sono stati selezionati dall’Aeegsi insieme a una commissione di esperti interni ed esterni: verranno attuati nelle città di Torino, Reggio Emilia, Parma, Modena, Genova, Verona, Bari, Salerno, Catania e in alcuni Comuni minori.
L’idea è sperimentare, per proseguire il cammino verso le smart city, reti condivise per trasferire i dati sui consumi dai contatori ai diversi fornitori. Se l’esperimento va a buon fine, sarà un passo importante verso la riduzione dei costi di gestione dei servizi. Gli utenti interessati da questa sperimentazione potranno accedere alle informazioni relative ai loro consumi tramite un sito. Sebbene i contatori delle diverse utenze resteranno separati, si potrà accedere ad un unico portale su cui si potranno leggere i dati sul consumo di ciascun settore. A realizzare i sistemi di gestione multi-servizio saranno operatori terzi rispetto ai distributori coinvolti nel progetto.
Le tempistiche per la loro messa in pista si aggirano sui 12 mesi, mentre per completare la fase di esercizio saranno necessari da uno a due anni. Durante quest’ultima, i soggetti che si occupano di condurre l’esperimento dovranno inviare report periodici all’Autorità e diffondere i dati ottenuti. I risultati saranno appannaggio non solo degli operatori dei servizi regolati direttamente dall’Aeegsi, ma anche di quelli che si occupano di altri servizi smart city: fra questi, la sperimentazione di sensori per misurare il riempimento dei cassonetti della spazzatura (Modena), per la rilevazione del rumore (Verona), per i parcheggi dedicati ai disabili (Catania) e per la rilevazione di perdite dall’acquedotto pubblico (Bari).