Un crescente numero di operazioni domestiche oggi possono essere svolte via internet. Ma spesso i sistemi di controllo delle smart homes non sono sicuri. Gli esperti cercano una soluzione
«I nostri esperimenti in laboratorio hanno rivelato che questi edifici non sono adeguatamente protetti dagli attacchi condotti tramite internet», spiega in uno studio il ricercatore tedesco. Basta che i pirati informatici trovino i nell’edificio quei componenti che lo collegano alla rete. Essi non sono altro che scatolette, simili in tutto e per tutto a dei routers. Il problema, come fa notare Wendzel, è che «sono configurati molto semplicemente, e il protocollo di comunicazione che utilizzano è obsoleto. Violare questi sistemi può servire ai ladri per organizzare un furto. Oppure un fornitore di energia potrebbe guadagnare parecchio denaro elevando artificialmente le temperature e facendo lievitare i consumi». Per controllare via internet l’illuminazione, il riscaldamento e la ventilazione, è necessario installare specifici mini computer che misurano temperatura, luce o umidità e sono incorporate in una rete. Aggiornarli agli ultimi standard è parecchio costoso, perciò quello cui i ricercatori stanno lavorando è un software di sicurezza in grado di fare uno switch, cioè interrompere il collegamento fra l’edificio e la rete. Nessun cyberattacco a quel punto potrà giungere a lambire le mura domestiche della smart home. Quasi a dire che la miglior difesa, nell’era digitale, è un ritorno all’analogico.