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Smart community: due comuni sardi testano l’autosufficienza energetica

Smart community: due comuni sardi testano l’autosufficienza energetica

 

(Rinnovabili.it) – Berchidda e Benetutti sono gli unici comuni sardi a cui è rimasta la proprietà delle reti elettriche. Ecco perché saranno proprio queste due cittadine  a  realizzare e testare nell’isola un nuovo modello di gestione energetica mirato all’autosufficienza.

 

Il progetto è stato approvato ieri dalla Giunta regionale sarda con lo stanziamento di un milione di euro, da dividere in parti uguali tra le due amministrazioni e che si aggiungo ai 3 milioni già predisposti lo scorso agosto. L’obiettivo è fare di Berchidda e Benetutti, due esempi replicabili di smart community basati su reti intelligenti, fonti rinnovabili e sistemi di accumulo. Per questo è fondamentale che i due comuni sardi detengano la concessione ministeriale per l’attività di distribuzione di energia elettrica.

 

I fondi serviranno come prima cosa ad acquistare quelle porzioni di rete in bassa e media tensione, presenti nelle campagne, che ancora non sono di proprietà comunale. Il piano prevede quindi di ammodernare e rendere più efficienti le infrastrutture di distribuzione, programmando gli interventi per realizzare le cosiddette Smart Grid, grazie all’intervento finanziario della Regione attraverso il POR Sardegna 2014-2020.

 

“Dopo l’approvazione del PEARS, ci siamo posti l’obiettivo di mettere subito in atto azioni concrete nei territori”, commenta l’assessora Maria Grazia Piras. “Benetutti e Berchidda sono nella condizione ideale per dare attuazione ai progetti di reti intelligenti, generazione distribuita e distretti energetici. Con questa delibera potranno acquisire l’intera proprietà delle reti e con la misura 431 del POR potranno realizzare le reti intelligenti”.

 

Le finalità sono quelle di promuovere l’autoconsumo istantaneo e massimizzare l’impiego locale dell’energia in considerazione che in questi territori la produzione da fonti rinnovabili è quasi sette volte superiore rispetto al consumo. “Si tratta di una rivoluzione tecnologica ma soprattutto concettuale: il mercato dell’energia sta cambiando e offre enormi opportunità, a patto che lo si guardi da una nuova prospettiva – continua Piras – Questo ne è un esempio”.

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