A Ravenna durante la "Settimana del Buon Vivere" è stato organizzato dall'ANCI un convegno per fare chiarezza sul tema dei finanziamenti legati alle smart city
(Rinnovabili.it) – Lo scorso venerdì in occasione della “Settimana del Buon Vivere” a Ravenna è stato organizzato dall’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani – il convegno “Innovatori sociali e Comuni: opportunità finanziarie e strumenti per la coprogettazione della Smart City”, che ha contato moltissimi visitatori nella sala gremita di Palazzo Rasponi dalle Teste, nel centro storico della città romagnola.
L’appuntamento organizzato dall’ANCI ha avuto lo scopo di fare chiarezza sulle opportunità legate al programma europeo Horizon 2020, il sistema di finanziamento integrato per fornire a ricercatori e innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei propri progetti e delle proprie idee.
I temi sel convegno smart city di Ravenna
La discussione tra rappresentanti delle amministrazioni, tecnici e portavoce delle associazioni ha toccato quattro temi interconnessi e collegati alle città intelligenti: l’illustrazione degli oltre 1200 progetti catalogati dall’Osservatorio smart city dell’ANCI sulla piattaforma “Italian Smart cities”, la progettazione europea ed i metodi di accesso agli strumenti finanziari U.E., le esperienze di rigenerazione urbana e gli strumenti innovativi utilizzati per l’evoluzione tecnologica in città e la presentazione di progetti di partecipazione giovanile ed innovazione.
Le smart city nella settimana del buon vivere
Nei giorni che hanno preceduto il convengo dell’ANCI, la sezione legata alla tecnologia e all’innovazione urbana della Settimana del Buon Vivere ha contato eventi di grandissimo interesse, come la premiazione dei “Comuni Virtuosi” che si sono distinti per sostenibilità, sistema efficiente della mobilità, smaltimento dei rifiuti e promozione di nuovi stili di vita. Un altro appuntamento molto seguito è stato il convegno “Smart Innovation For A Sustainable Future”, moderato dalla giornalista e conduttrice televisiva Giulia Innocenzi, che ha sottolineato l’importanza “dell’innovazione responsabile come prassi di sviluppo e l’apertura internazionale come strumento di conoscenza e collaborazione per trovare nel presente le chiavi di un progresso senza confini”.