Milano guida sempre la classifica, seguita da Bologna che eccelle nella categoria Governance e dalla new entry Venezia, che ha scalzato dal podio Firenze
(Rinnovabili.it) – E’ un’Italia ancora spaccata in due quella che ci restituisce l’indagine di FPA sul tema delle smart city. Il rapporto ICityRate 2016 stila la classifica delle città italiane analizzando 106 comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici, organizzati a loro volta in 7 aree tematiche. Il divario è tra il nord e il sud, come mostrano molto bene le differenti realtà delle città metropolitane: al nord sono hub che connettono il tessuto circostante, mentre al sud tendono a costituire delle isole non polarizzanti.
Rispetto agli anni passati cambiano i posti alti della classifica. La smart city più virtuosa e affermata è Milano, sempre più internazionale e in volata rispetto alle altre. Segue sul secondo gradino del podio Bologna, che eccelle nella smart governance. La novità arriva con la medaglia di bronzo, che quest’anno si è aggiudicata Venezia, new entry al posto di Firenze.
Come viene valutato il grado di “intelligenza” delle nostre città? “Quest’anno più che in passato ICityRate va a misurare la capacità delle città di farsi piattaforma abilitante, di guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui nuovi driver di sviluppo – commenta Gianni Dominici, Direttore di FPA e curatore della ricerca – Il paradigma della Smart City negli ultimi anni ha sempre di più spostato l’accento dall’innovazione tecnologica all’innovazione sociale, al co-design, alla gestione dei beni comuni”. Tra le nuove variabili figurano così l’accoglienza e la gestione dei flussi migratori, l’attrattività dei “cervelli”, l’agevolazione dell’uso sociale degli spazi pubblici.
Sempre ai vertici della classifica troviamo poi Padova e Torino, seguite a ruota dalle piccole capitali: Parma, Trento, Modena e Ravenna. Per quanto riguarda le altre aree metropolitane, Roma e Napoli continuano a restare arretrate dal gruppo di testa, mentre la capitale è ferma in 21° posizione, Genova sale di tre posizioni e arriva al 26° e poi le città del Sud, con Cagliari in 54° posizione, Bari 65°, Palermo 86°. Napoli scende in 89° posizione, seguita solo da Catania (95°) e Reggio Calabria (104°).
Il Sud è ancora lontano dalla top ten, ma la distanza con le altre aree geografica si è ridotta. A partire dal dato di Cagliari, la prima città del meridione (che sale di 6 posizioni rispetto al 2015) grazie ad un miglioramento significativo in diverse aree (People, Governance, Living e Legalità), per continuare con Matera (salita di 12 posti). Un Sud in crescita, quindi, che sopperisce alle carenze infrastrutturali attraverso dinamiche che afferiscono al capitale sociale, con esperimenti di innovazione sociale che vengono messi a sistema e creano sviluppo.