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Verso una smart city cittadino-centrica

Verso una smart city cittadino-centrica

 

(Rinnovabili.it) – Città intelligenti che gestiscano in maniera efficiente e integrata l’energia, coinvolgendo nel processo decisionale anche i cittadini. Questo quanto si propone di fare BESOS, progetto di ricerca europeo da poco entrato nel suo quarto anno di attività. Finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del 7 ° Programma Quadro, BESOS, si era prefisso di sviluppare un avanzato sistema di gestione, integrato, che garantisse  l’efficienza energetica nelle città intelligenti da una prospettiva olistica.

 

I promotori del progetto – un consorzio internazionale che comprende dieci soggetti provenienti da Germania, Grecia, Portogallo e Spagna – sono partiti nel 2013 da una semplice evidenza: le smart city si basano su infrastrutture e servizi, già implementati, altamente eterogenei come ad esempio, l’impianto di illuminazione pubblica, il sistema urbano di riscaldamento e i veicoli elettrici, le rinnovabili domestiche.

Tutti questi elementi sono attualmente gestiti da Sistemi di Gestione dell’Energia (SME) isolati, che difficilmente hanno capacità di offrire informazioni e servizi a terzi al fine di realizzare avanzate strategie di coordinate per il risparmio energetico. Il progetto BESOS ha deciso di affrontare il problema sviluppando un sistema di gestione avanzato e integrato, che consente una maggiore informazione ai cittadini, e ai quartieri di avere accesso a strumenti di supporto per prendere le decisioni sulle infrastrutture pubbliche. Nasce così la piattaforma aperta affidabile per i servizi energetici (Open Trustworthy Energy Service Platform, OTESP).

 

L’OTESP consente la progettazione e lo sviluppo di applicazioni di alto livello che sono in grado di elaborare dati in tempo reale e generare preziose analisi per influenzare l’attività e il monitoraggio delle strategie di controllo che operano in una smart città o di un sottoinsieme dei servizi energetici distribuiti. La piattaforma è stata sperimentata in anteprima a Barcellona e Lisbona, coinvolgendo nella valutazione finale dei risultati sia esperti del settore che cittadini. La tecnologia, secondo quanto si legge sul sito di CORDIS news, permetterebbe alle città di recupererebbero il loro investimento nel giro di 4-5 anni e di tagliare i costi di oltre il 30 per cento.

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