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Sicurezza informatica: dall’UK arriva la guida per mettere sotto chiave le smart cities

Il playbook Secure Connected Places sviluppato dal Dipartimento per la scienza, l'innovazione e la tecnologia UK, aiuterà le autorità locali senza “background” digitale a innovare e costruire "città intelligenti" mantenendo i dati al sicuro dalle minacce informatiche

Sicurezza informatica
© virtosmedia, 123RF Free Images

Il “Secure connected places playbook” verrà testato in 12 contesti urbani prima di passare alla versione definitiva

(Rinnovabili.it) – Per definizione una città intelligente è una città iper connessa e digitalizzata, ma in un mondo dove gli attacchi informatici possono fare più danni di una inondazione, la sicurezza informatica delle smart cities diventa un punto imprescindibile nella pianificazione urbana.

Consapevole di ciò il Dipartimento per la scienza, l’innovazione e la tecnologia (DSIT) del Regno Unito ha lanciato il primo Playbook “Secure Connected Places” dedicato alla cyber protezione delle città intelligenti, come parte della National Cyber Strategy del governo, da 2,6 miliardi di sterline.

La guida fornisce consigli pratici alle autorità locali sul come proteggere le proprie smart cities dalle minacce informatiche, mettendo al sicuro l’incredibile mole di dati sensibili collezionati da questi veri e propri organismi urbani.

L’alpha di tutti i Playbook sulla sicurezza informatica

Entri nella metropolitana e scannerizzi una tessera, paghi la ztl della città attraverso la targa della tua auto, il percorso migliore per raggiungere l’ufficio te lo propone l’app della città che registra istante per istante la tua posizione in qualunque momento della giornata. A tutto ciò si aggiungono i servizi informatici delle Pubbliche amministrazioni, i pagamenti digitali, l’Internet of things e moltissimo altro. Sono questi i dati che la guida della DSIT si propone di proteggere.

L’alpha Playbook affronta diverse sfide chiave della sicurezza informatica che le autorità locali dovrebbero affrontare nell’implementazione di tecnologie per i “luoghi connessi”: partendo dalle risorse sulla governance della sicurezza informatica, la gestione del rischio, gli appalti e la sicurezza della catena di approvvigionamento, nonché indicazioni su come condurre l’analisi delle minacce.

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E visto che l’obiettivo di tutto questa iper connessione è quello di migliorare la qualità della vita urbana dei cittadini, la sicurezza non può certo passare in secondo piano.
Secondo i creatori della guida gli attacchi alla sicurezza informatica di una smart city, possono portare alla perdita di dati sensibili, al danneggiamento delle infrastrutture essenziali per la città sulle quali fanno affidamento i cittadini e, di conseguenza, a pesanti danni alla stessa reputazione della città.

Il playbook alpha è studiato apposta per essere utilizzato anche da coloro che non possiedono un background tecnico e sarà testato in 12 differenti contesti locali, per passare poi alla definitiva pubblicazione “beta” il prossimo anno.