(Rinnovabili.it) – Tra i pionieri dell’era delle Smart City è impossibile dimenticarsi la città spagnola di Santander che diversi anni fa diede il via al progetto che le permise di trasformarsi in un valido esempio di città intelligente, entrando in controtendenza rispetto alla generale crisi che tutt’oggi interessa il Paese.
Il progetto più importante che oggi interessa la Smart City Santander è sicuramente quello intrapreso circa due anni fa per l’integrazione informatica di tutta l’area urbana, predisponendo oltre 12.000 sensori connessi ad un unico “cervello” centrale.
Tra i protagonisti che hanno permesso alla città di Santander di trasformarsi in smart city, spicca il giovane sindaco ingegnere civile Iñigo de la Serna, che in prima persona si è battuto a favore di un cambiamento sostenibile e soprattutto utile ai cittadini. L’impegno del giovane sindaco ricorda moltissimo le imprese dell’architetto pioniere Jaime Lerner che negli anni ’70 trasformò la città di Curitiba in Brasile, in un esempio di smart city ad altra efficienza.
Comunicazione multimediale con la città
Tra i progetti avviati da De la Serna anche “realidad augmentada” l’applicazione per smartphone che permette di conoscere in tempo reale qualunque tipo di informazione utile come gli orari di mezzi pubblici o negozi, puntando semplicemente il cellulare in direzione del pannello informativo: ed il progetto Pulso de la ciudad che ha il duplice obiettivo di avvicinare i cittadini all’amministrazione politica e viceversa, migliorando la qualità della vita. Quest’ultimo progetto consente di segnalare un eventuale incidente stradale o problema d’ingorgo sia al consigliere comunale prescelto che al quotidiano locale che, in brevissimo tempo, ritrasmettono all’utente le informazioni sull’incidente ed il percorso alternativo consigliato per evitare l’ingorgo.
Una rete di 12.000 sensori
Ma è la rete dei 12.000 sensori il vero pilastro portante di Santander Smart City, che permettono di inviare al computer centrale in tempo reale, informazioni riguardanti parametri come il rumore, temperatura, livelli di luce ambiente, la concentrazione di monossido di carbonio, la disponibilità e l’ubicazione dei parcheggi, strategie per facilitare il controllo e la gestione della città.
I benefici di questo sistema sono moltissimi: ad esempio collegando l’illuminazione ad una serie di sensori è possibile ottimizzare il loro utilizzo riducendo i consumi, deviando il traffico in caso di incidenti stradali si evitando code ed ingorghi abbattendo i consumi e le emissioni, migliorando il trasporto pubblico e rendendolo più user-friendly i cittadini saranno più disposti a lasciare l’auto a casa scegliendo il trasporto collettivo.
Un percorso simile è in via di sperimentazione a Rio de Janeiro, per migliorare la vivibilità della città brasiliana anche in vista delle prossime Olimpiadi 2016.
I progressi già raggiunti sino ad oggi da Santander Smart City hanno spinto i promotori della proposta ad estendere la sperimentazione in contemporanea ad altre città europee ovvero Belgrado, Guildford, Lubecca dove verranno installati complessivamente circa 20.000 sensori.
La ricetta contro la crisi
Ma per migliorare davvero la qualità della vita dei cittadini, non basta ridurre l’inquinamento e le spese economiche, prima di tutto serve occupazione. Per questo motivo il sindaco della Smart City Santander ha deciso di aprire la città alle sperimentazioni ed agli investimenti esteri, generando un mercato interno di posti di lavoro ed un reale riscontro a livello qualitativo.
Infatti, essendo una città di dimensioni abbastanza ridotte (circa 200.000 ab), qualunque progetto lanciato può essere esteso all’intera area urbana misurando i risultati su tutta la città.