A livello globale sono 122 le città nominate leader in trasparenza e mitigazione del rischio climatico
(Rinnovabili.it) – Sono ben 122 le città a livello globale nominate dal CDP, l’organizzazione no profit che gestisce il sistema mondiale di divulgazione ambientale, come leader per la trasparenza e l’azione ambientale indirizzata alla riduzione del rischio climatico. Per la prima volta nella “Cities A List” rientrano anche città del Sud del mondo, che sono spesso proprio le metropoli più colpite dal climate change.
Entrare a far parte della lista stilata dal CDP è tutt’altro che semplice. Le realtà devono ottenere il punteggio più alto in trasparenza e azioni audaci per il clima, a mitigazione del rischio climatico. Per farlo devono soddisfare diversi criteri, come l’aver completato una valutazione del rischio climatico e della vulnerabilità (CRVA), aver pubblicato un piano di adattamento climatico dimostrando quali strategie si stanno intraprendendo per contrastare il cambiamento climatico. Una città in A List dovrà divulgare pubblicamente tramite CDP-ICLEI Track, l’inventario delle proprie emissioni a livello cittadino.
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Quest’ultimo anno la Cities A List 2022 ha visto rafforzare i punteggi per gli obiettivi di riduzione delle emissioni, allineandosi ai target a lungo termine delle emissioni zero entro il 2050 e con quelli a medio termine per mantenere la quota di riscaldamento globale sotto agli 1,5°C.
Le leader nell’azione ambientale in Europa
Come osservato dal CDP, tutte le città che riescono a rientrare nella classifica, dimostrano di aver adottato il triplo delle misure solitamente applicate per la mitigazione del rischio climatico.
Per l’Europa sono 22 le città parte della lista. L’analisi di partenza ha visto la valutazione di oltre 1.000 entità urbane secondo i criteri del CDP, tra cui circa 100 in Europa, con poco più di una città su dieci (12%) che ha ottenuto una A, e delle quali il 42% è nuova in classifica. Le metropoli premiate con una A in Europa sono: Atene, Bærum, Barcellona, Braga, Firenze, Guimarães, Helsingør, Lahti, Madrid, Malmö, Mannheim, Oslo, Oulu, Parigi, Porto, Tampere, L’Aia, Trondheim, Turku, Vantaa, Vitoria-Gasteiz.
Secondo la Cities A List 2022, 4 città su 5 affrontano concretamente i pericoli come il surriscaldamento urbano e le inondazioni. Quasi un terzo (28%) riferisce che i pericoli connessi agli eventi estremi del cambiamento climatico, minacciano la maggioranza della popolazione (70%).
E il 25% deve affrontare un alto rischio climatico destinato a peggiorare entro il 2025.
Passando dalla teoria alla pratica sono molte le azioni promosse dalle città identificate quali leader dalla classifica di CDP. Atene ad esempio ha installato impianti solari su oltre 50 scuole coprendo il 110% del loro fabbisogno energetico.
Parigi ha avviato un processo di ristrutturazione di 1 milione di abitazioni entro il 2050, promuovendo una circolarità a zero rifiuti entro il 2030. Porto possiede un impianto di produzione energetica 100% rinnovabile che fornisce i 46 Gwh necessari ad alimentare l’infrastruttura comunale.
Oslo utilizza un simulatore per anticipare le problematiche connesse alle inondazioni ed alle piogge estreme, mentre L’Aia sta mettendo in atto un progetto per sfuttare le potenzialità offerte dalla natura della spiaggia Zandmotor per mitigare i 30 cm di innalzamento dei mari stimati per i prossimi anni.
“Sono lieto di vedere così tante grandi città in Europa intensificare e prendere sul serio il loro ruolo nella crisi climatica. La COP27 ci ha ricordato che è necessaria una trasformazione globale della nostra economia e della nostra società per mantenerci entro il limite di 1,5 gradi. Siamo quasi fuori tempo, e queste città stanno conducendo un’azione significativa, basata sulla scienza ed efficace: contribuire alla loro giusta quota e fornire città più verdi e più vivibili per i cittadini europei. Spero che questi esempi alzino l’asticella per l’azione sul clima e sulla natura, e contribuiscano a dimostrare che con una maggiore ambizione climatica si arrivi ad ambienti urbani più prosperi, equi e sani.” Ha commentato Mirjam Wolfrum, Director Policy Engagement di CDP.