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Cinque modi per ridurre il caldo in città in estate

ridurre il caldo in città in estate
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Il monitoraggio satellitare di Copernicus dovrebbe farci riflettere, tra luglio 2023 e giugno 2024, il riscaldamento globale è arrivato in media a +1,64°C. Insomma per un intero anno, a livello globale siamo stati ben al di sopra della fatidica soglia degli 1,5°C. Nel pieno di un’estate torrida con temperature al limite è essenziale individuare soluzioni in grado di ridurre il caldo in città, mettendo al sicuro le fasce più fragili della popolazione. 

Le temperature troppo elevate inoltre sono state collegate a un aumento del comportamento aggressivo, con perditi di produttività ed effetti economici a breve e lungo termine. 

L’atlante del calore urbano

Ma se le strategie per rispondere alle inondazioni e alla siccità sono ben consolidate, le risposte alle ondate di calore estremo sono molto meno strutturate.

Per ovviare a questo problema la professoressa Debbie Bartlett della University of Greenwich ed il suo team, hanno realizzato un Atlante del calore urbano per fornire una metodologia per identificare le aree più facilmente sottoposte allo stress da colore.

Il risultato della ricerca ha individuato diverse aree a rischio: gli hub del trasporto dove le persone si riuniscono per aspettare autobus o treni, i cortili delle scuole e le piazze dei mercati, insieme ai percorsi pedonali e ciclabili che collegano le aree residenziali alle strutture e ai luoghi di lavoro.

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Dunque qual è la soluzione più efficace per contrastare il caldo in città? La ricerca individua 5 strategie, mettendole per la prima volta a confronto sull’efficacia, sulla riduzione della temperatura e sui livelli di benessere garantiti.  

Le cinque soluzioni contro il calore in città:

OMBRA 

Nella sua semplicità, aumentare l’ombra è la soluzione più immediata per ridurre il calore in città nelle giornate più calde. Pur essendo tra le prime scelte di pianificatori ed urbanisti, l’aumento di vegetazioni per favorire l’ombra non è sempre semplice da aggiungere in contesti urbani molto densi. Oltre alla necessità di una quantità minima di superficie permeabile per la crescita dell’albero, le radici possono provocare problemi di tubazioni e tracciati stradali se non adeguatamente manutenute. Lo studio ha scoperto che alberi e vegetazione, tra cui anche l’erba, hanno un effetto rinfrescante che si estende oltre l’area circostante. Dove non è possibile piantare alberi, si possono usare strutture ombreggianti in tessuto. Queste possono essere facilmente rimosse in inverno, consentendo al sole di penetrare.

ACQUA

Fontane e parchi giochi acquatici, hanno un effetto rinfrescante sia per contatto diretto sia grazie all’evaporazione. Tuttavia l’effetto raffrescante in questo caso sarà unicamente localizzato nell’area adiacente al bacino idrico. La scelta migliore è collocarle nelle aree più impermeabilizzate dove le temperature possono salire anche di diversi gradi. 

PAVIMENTAZIONE SPECIALE

La pavimentazione permeabile o vegetata è composta da una matrice in griglie di plastica riciclata o da una pavimentazione in cemento. In questo modo si ottiene una superficie solida, ma che consente all’erba e agli arbusti di crescere negli spazi vuoti. Il risultato è un elemento più fresco dell’asfalto e permeabile all’acqua, riducendo al contempo il rischio di inondazioni superficiali. Le piante basse vengono utilizzate per non creare problemi agli utenti di sedie a rotelle o passeggini.

PARETI VERDI

Tetti verdi, facciate vegetali e giardini pensili sono estremamente efficaci nell’isolare termicamente gli edifici, riducendo la necessità di climatizzare gli ambienti interni. Inoltre hanno un effetto estetico che migliora la qualità degli spazi e la percezione degli abitati, oltre a favorire la biodiversità. I tetti verdi riducono certamente l’isola di calore, tuttavia anche in questo caso l’effetto è localizzato nelle vicinanze della superficie vegetale o all’interno dell’edificio interessato. 

MIGLIORARE LA PIANIFICAZIONE URBANA

Lo studio a valle dell’atlante del calore urbano arriva quindi ad una conclusione: solo una valida pianificazione urbana che comprenda l’inserimento di parchi, giardini privati, alberi, tetti verdi e specchi d’acqua, potrà assicurare un effetto efficace di contrasto al caldo in città, riducendo l’effetto isola di calore. 

Man mano che i politici rispondono agli impatti del cambiamento climatico e al raggiungimento degli obiettivi di zero emissioni nette, stanno diventando più comuni le strategie di resistenza al calore. Gli architetti paesaggisti e urbanisti possono essere incoraggiati a incorporare interventi per il comfort termico su piccola scala che, insieme, mitigano l’effetto isola di calore urbano.

La spesa iniziale non è l’unico ostacolo alla realizzazione di nuovi schemi di sviluppo e ammodernamento. Le questioni che devono essere prese in considerazione includono costi di manutenzione continua, comfort in caso di freddo, sicurezza pubblica e accettabilità, nonché accesso a servizi di routine e di emergenza. Il progetto Cool Towns ha creato una tabella di marcia che fornisce idee e esempi per strategie di resilienza al calore per le città.

La ricerca è stata pubblicata su The Conversation.

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