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Resilienza urbana: la guida del WorldGBC per creare città, comunità ed edifici a prova di futuro

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via depositphotos.com

La guida alla Resilienza urbana è stata presentata ieri dal WorldGBC in occasione della COP27

(Rinnovabili.it) – Una guida che raccoglie misure efficaci e pratiche che possano essere intraprese dalle città di tutto il mondo per attuare una resilienza urbana a misura d’uomo. Il manuale “Climate Change Resilience in the Built Environment” letteralmente “Resilienza ai cambiamenti climatici nell’ambiente costruito” è realizzato dal World Green Building Council con il supporto di C40 e di UN High-Level Climate Champions.

Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. L’85% della popolazione mondiale vive in contesti potenzialmente esposti a rischio di siccità, innalzamento dei livello dei mari, ondate di calore ed inondazioni. Un intervento di resilienza nei centri urbani è essenziale per prepararsi ad affrontare ogni genere di sfida e sopravvivere ad esse. Si stima inoltre, che metà del tessuto urbano che sarà necessario per accogliere la popolazione residente in città nel 2060, debba ancora essere costruito.

Ecco allora perchè il settore delle costruzioni ha il potere e l’onere per guidare un programma di trasformazione resiliente e dettare regole precise e condivise di progettazione.

Lo scopo della guida

Ma cos’è la Resilienza? La resilienza è la capacità di un sistema o di una comunità, di adattarsi e riprendersi dagli effetti di negativi di un pericolo.

La guida “Resilienza ai cambiamenti climatici nell’ambiente costruito” presenta una serie di principi base di gestione dell’ambiente costruito per affrontare gli impatti del climate change connessi alle condizioni meteorologiche come: tempeste, forti venti, siccità, inondazioni, sbalzi termici e incendi.

Ogni principio è focalizzato su misure di mitigazione e protezione dei danni sia temporanei che costanti. Ma per essere attuate al meglio in sistemi complessi come quelli delle città, è necessario che tutte le parti coinvolte facciano la loro parte.

È tempo di scalare soluzioni per l’ambiente costruito a basse emissioni di carbonio, altamente resilienti ed eque per tutti, ovunque. Ed è tempo di risposte politiche di grande impatto da parte dei leader locali e regionali, per consentire questa trasformazione tanto necessaria”, afferma Cristina Gamboa CEO del WGBC.

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Il costo dell’inazione

Secondo il Deloitte Center for Sustainable Progress la differenza tra l’inazione sul cambiamento climatico ed una rapida transizione verso la resilienza vale $221.000 miliardi. Le stime della Bank America suggeriscono che un investimento sicuramente consistente di $1.800 mld entro il 2030 in misure primarie di protezione come sistemi di allarme, infrastrutture più resilienti, agricolture adatte alla siccità e gestione idrica efficacie, porterebbero un guadagno pari a $ 7.000 miliardi di costi evitati per ripristinare i danni del climate change.

Gli attori chiave della resilienza

Tre le categorie di stackeholders chiave della resilienza urbana:

Per ciascuna categoria la guida propone tre gradi di attuazione proponendo le relative soluzioni: Apprendere, Adottare ed Agire.

Le potenzialità del sistema sono poi raccolte in due casi studio in realizzazione e che hanno ottenuto ottimi risultati. Il progetto The Collective for Climate il primo quartiere carbon zero di Parigi, vincitore di reinventing Cities di C40. E il progetto Corredores Verdes a Medellin in Colombia, una soluzione di pianificazione urbana all’avanguardia che parte dalla natura come elemento base.

La guida è parte integrante dei programmi Better Places for People e della campagna Race to Resilience del WGBC promosse per aiutare governi ed attuatori locali a mettere da subito in pratica strategie vincenti nel comparto edile e nelle città, contro le trasformazioni imposte dal cambiamento climatico.

Scarica la guida completa qui.

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