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Pianificazione urbana del futuro: l’esempio di “Fibercity Tokyo 2050”

pianificazione urbana

 

(Rinnovabili.it) – Il successo della pianificazione urbana del futuro dipende da numerosi fattori diversi come dinamiche demografiche, le esigenze dei cittadini, quelle delle imprese e la concentrazione della popolazione: disporre di analisi e strumenti innovativi è perciò essenziale per raggiungere questo obiettivo.

 

E’ da questo presupposto che è nata la collaborazione tra la Triennale di Milano e il Formedil (Ente Bilaterale per la Formazione in edilizia) per diffondere una nuova cultura del costruire che prende spunto da esperienze diverse, anche internazionali, e da nuovi modelli proposti dai grandi Studi di architettura e urbanistica.

La prima occasione sarà offerta da un duplice incontro con Hidetoshi Ohno, professore dell’Università di Tokyo, ideatore del progetto Fibercity Tokyo 2050”: al MAXXI di Roma l’1 Ottobre in occasione delle Giornate della Formazione in Edilizia 2014 organizzate dal Formedil a partire dalle ore 10, e il 2 Ottobre presso la Triennale di Milano con una lectio magristralis dell’architetto giapponese.

 

 

Fibercity Tokyo 2050

 

 

Il progetto Fibercity Tokyo 2050 sviluppato dal professor Hidetoshi Ohno punta esattamente a diffondere un modello di pianificazione urbana in grado di trarre il massimo dalle preesistenze territoriali, senza però dimenticare la necessità di adattarsi ad un futuro che cambia.

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L’invecchiamento progressivo della popolazione e la forte tendenza alla concentrazione nelle città sono due fenomeni che stanno provocando un forte cambiamento di visione dei centri urbani. Basti pensare che a Roma, secondo una ricerca del CISR (Centro di Ricerche su Roma) dell’Università La Sapienza, nei prossimi dieci anni il rapporto tra anziani e giovani minori di 15 anni sarà di due a uno.

Tokyo non fa eccezione, secondo alcune stime nel 2050 il Sol Levante si alleggerirà della presenza di circa quaranta mln di cittadini; si tratta di ripensare i luoghi dove essi vivono, rinforzando le “fibre” della città madre (da qui il termine Fiber) in modo che il tessuto non si slabbri e mantenga la sua unione. E’ una metafora sulla natura, la teorica che sta alla base del progetto Fibercity, dove la città è interpretata come unione di fibre(unità strutturale) e tessuto (modello organizzativo).

Le fibre che attraversano le metropoli sono le strade con gli uffici e i negozi, le linee della metropolitana, le relazioni tra i cittadini, elementi da tenere uniti grazie ad un modello gestionale e organizzativo molto efficiente e high tech. Fibercity fornisce teorie e strategie di intervento per città già esistenti e per le periferie dando peso e valore agli elementi storici e strutturali, traendo il massimo dalle preesistenze e cambiando e manipolando gli elementi lineari per rispondere al meglio ai bisogni delle future generazioni.

La strategia di base è di ottenere il risultato migliore con il minimo investimento, dando il giusto rispetto alla continuità storica utilizzando tecnologie sia nuove che tradizionali.

 

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