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Padova vuole 10 milioni di euro per diventare smart city

Digitalizzazione, wifi diffuso, sensori iBeacon e un centro di elaborazione dei big data a disposizione di cittadini e istituzioni. Così Padova immagina il suo futuro smart

Padova studia per diventare smart city

 

(Rinnovabili.it) – Dalla digitalizzazione dei servizi pubblici al wifi diffuso, passando per energia pulita, teleriscaldamento e mobilità intelligente. Sono alcuni dei punti del progetto Padova Soft City, il masterplan per trasformare il capoluogo veneto in smart city elaborato da Confindustria Padova e dall’Associazione Padova Soft City, che raduna piccole e medie imprese di industria, commercio e artigianato dell’area.

Queste PMI sono state l’oggetto di una indagine conoscitiva, i cui risultati sono ora a disposizione delle istituzioni insieme alle idee vincitrici di un concorso internazionale sulla rigenerazione urbana promosso dalla Camera di commercio.

 

smart city«Questo è un momento storico – sottolinea il presidente di Padova Soft City, Gianni Potti – La sfida non è più tra nazioni ma tra aree urbane. Non siamo più la Milano del nord est, ma Padova è comunque l’epicentro del Triveneto. Ora si tratta di passare dai convegni e dai progetti ai fatti: per questo alle nostra proposte vorremmo seguissero azioni con tempi di realizzazione chiari».

 

L’investimento totale si aggira intorno ai 10 milioni di euro. Sono 5 le macro-sezioni in cui si dividono le proposte: bilancio dell’economia territoriale, mobilità intelligente, sostenibilità ambientale, qualità della vita e governance digitale.

Si spazia dalla banda larga ai sensori iBeacon, alla richiesta (cui le imprese tengono molto) di un centro di elaborazione di big data per fornire notizie in tempo reale alla cittadinanza e avere al tempo stesso una sorta di cruscotto per le scelte di governo della città. Le priorità non stupiscono. In provincia di Padova sono concentrate più di 15mila imprese di servizi tecnologici e il capoluogo è al 13° posto nella classifica delle smart city a livello nazionale.

 

«Bisogna rafforzare il senso di appartenenza di una città che è già smart city, e rappresenta un humus fertile per le 101 start up attive sul territorio padovano», conclude il vice sindaco con delega a Innovazione e Smart City Eleonora Mosco.