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Milano 2030: le 100 torri che definiranno il nuovo skyline

milano 2030
via depositphotos.com

A detenere il record in altezza è la Torre Unicredit di Cesar Pelli a Porta Nuova

(Rinnovabili.it) – In principio erano il Pirellone e la Torre Velasca a segnare lo skyline di Milano. Poi i tre grattacieli di City Life hanno cambiato tutto. La Milano 2030 sarà un città che sfiora il cielo, arrivando a contare circa 100 torri. Ad approfondire l’argomento ci ha pensato qualche tempo lo Studio Scandurra, tra i più accreditati del momento. Nel censimento che va da fine anni ’30 del Novecento al prossimo futuro, entrano di diritto sia le torri iconiche che per decenni hanno segnalo la città, che i futuri grattacieli pronti a demolire ogni record di altezza.

Per il momento il primato di grattacielo più alto di Milano va alla Torre Unicredit progettata da Cèsar Pelli per il quartiere Porta Nuova, che con la sua guglia strutturale raggiunge i 231 metri. Seguita da uno dei tre grattacieli di CityLife, la Torre Allianz di Arata Isozaki, soprannominato dai milanesi “il dritto”, che raggiunge i 209 metri al livello della copertura, ma con l’antenna RAI sale fino a 259m.

Ma la trasformazione di Milano 2030 non alzerà solo la media in altezza, ma punterà ad aumentare anche la qualità della vita, riqualificando interi quartieri e dando spazio ad efficienza e sostenibilità.

Quartiere Porta Nuova

A sinistra Gioia 22, la Scheggia di vetro e a destra la Tore Unicredit – credits: Coima

Tra gli interventi più centrali che vedono protagonista la Milano attuale e la Milano 2030 c’è sicuramente la riqualificazione del quartiere di Porta Nuova. In realtà quest’area comprende diverse zone cruciali della città: la trasformazione della zona Garibaldi in mano a Pelli Clarke &Partners, l’ex-Varesine, e il quartiere Isola.

Questa vasta area della città ha assistito anche ad alcuni degli investimenti più ingenti in termini economici, che hanno coinvolto anche il colosso Hines.

E’ ovviamente la Torre Unicredit di Cesar Pelli a dominare l’area con i suoi 230 metri, in realtà un trio di torri sviluppate attorno alla Piazza Gae Aulenti. Tutte e tre le strutture sono certificate LEED Gold e progettate secondo i più elevati criteri di sostenibilità ed efficienza. Fulcro della ricongiunzione tra i vari quartieri è la Biblioteca degli Alberi grande parco urbano pubblico esteso per oltre 90mila mq. Sul parco si affacceranno anche la Torre Unipol, conosciuta come “Nido Verticale” firmata da Mario Cucinella e Gioia 22 o “Scheggia di Vetro” di Pelli Clarke.

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I lavori per la Torre Unipol sono ormai a buon punto e una volta ultimata raggiungerà i 120 metri garantendo elevati standard di efficienza e numerosi giardini pensili lungo la struttura. Anche il grattacielo Gioia 22 raggiungerà i 120 metri d’altezza e come le vicine torri ospiterà un altro gruppo bancario ovvero Intesa. La torre sarà uno dei primi grattacieli net zero del Paese. Entro il 2024 il grattacielo di Pelli sarà affiancato dai più piccoli Gioia 20 Est 98 m e Gioia 20 Ovest 64m entrambi progettati dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel, con certificazione LEED Platinum e zero combustibili fossili.

Procedendo verso la fermata repubblica, il quartiere vanta già la Diamond Tower, la torre Diamante completata nel 2012 secondo i progetti di Kohn Pedersen Fox e alta 130 metri.

Dall’altro lato della Biblioteca degli alberi rispetto alla Torre Unipol, Porta Nuova vanta già la presenza di Bosco verticale, l’edifico di Boeri che per primo ha incorporato nella struttura architettonica di un grattacielo anche alberi ad alto fusto.

Torre Botanica Pirelli 39 – credits: Diller Scofidio + Renfro

Lo stesso Stefano Boeri è parte integrante del progetto vincitore del concorso internazionale insieme allo studio Diller Scofidio + Renfro (DS+R) per la Torre Botanica. Il grattacielo che “cambia colore con le stagioni” alto 110 metri, diventerà al suo completamento entro il 2026, un vero polmone verde per Milano 2030, potendo vantare ben 1.700 mq di verde sparzo per i vari piani.

La Torre Botanica di Porta Nuova fa parte di uno dei primi progetti italiani di riqualificazione urbana sviluppati secondo i criteri ESG, ovvero Pirelli 39. L’investimento iniziale lo si deve allo sviluppatore Coima e con il supporto dei due architetti, permetterà di riqualificare anche “il Pirellino” posizionato di fronte alla futura Torre Botanica. A pochi metri di distanza procedono anche i lavori per Pirelli 35 parte della riqualificazione, affidata a Park Associati e Snøhetta.

CityLife e Portello

A destra la Torre Libeskind, a destra Torre Hadid – credits: depositphotos.com

Scavalchiamo idealmente il Cimitero Monumentale e Corso Sempione e spostiamoci a CityLife. Insieme a Porta Nuova anche City Life è uno degli interventi di rigenerazione urbana più estesi d’Italia e d’Europa. A differenza di Porta Nuova, cuore direzionale della città, City Life ospita uno dei parchi pedonali più grandi di Milano. Ma guardando verso l’alto non possono non colpire le “Tre Torri” che danno anche il nome alla relativa metropolitana: la Torre Generali 119m (2018) di Zaha Hadid, la Torre Allianz 209 m (2017) di Arata Isozaki e la Torre PWC 175 m (2021) di Libeskind. E vicino al “dritto”, allo “storto” ed al “curvo”, così soprannominati dai cittadini, la Milano 2030 avrà anche lo “sdraiato”. Si tratta di City Wave, la porta della città, un grattacielo di fatto esteso in orizzontale progettato da Big, Bjarke Ingles Group.

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La riqualificazione dell’ex Fiera di Milano si estende fino alla zona Portello, dove sono in costruzione le Trilogy Tower. Le torri Platinum la più alta, Gold e Diamond faranno a gara in efficienza e sostenibilità. Trovandoci nel quartiere Portello, non può non colpire la vista, il particolarissimo parco urbano con la collina e il percorso a spirale.

Scalo Porta Romana

La riqualificazione dello Scalo di Porta Romana rappresenta per Milano un punto cruciale, sarà infatti il biglietto da visita per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. In quest’are troverà posto il villaggio Olimpico, ma già oggi vanta una serie di interventi progettuali che stanno rivoluzionando completamente il quartiere, trasformandolo in una delle aree più appetibili di Milano. Il masterplan vincitore del concorso per ridisegnare l’area è opera degli studi Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture e Carlo Ratti Associati e ARUP. La gestione dell’area è in mano a Covivio che già oggi ha saputo far rinascere il quartiere con interventi come il Business District Symbiosis ed il futuro progetto Vitae, vincitore di Reinventing City.

E proprio Porta Romana sarà il luogo dove sorgerà uno dei simboli di Milano 2030, la Torre Faro A2A di Antonio Citterio e Patricia Viel. Il primo grattacielo a sorgerà a sud di Milano. Saranno 144 i metri che verranno raggiunti dalla torre, con tanto di giardino pensile a metà altezza. Il suo completamento è previsto per il 2025.

Torre A2A – credits: ACPV

Le due torri residenziali di scalo Farini e Parco Lambro

E’ Antonio Scandurra a firmare il progetto per la Torre Calvino 11, situata in via Calvino nell’area dell’ex-scalo Farini. Alta 90 metri e distribuita su 22 piani, la torre avrà un design regolare e pulito, incorporando tutte le strategie necessarie a rendere la torre un esempio di efficienza.

Un altro complesso residenziale che nella Milano 2030 dominerà il panorama si affaccia su Parco Lambro. Sono le Park Towers, progettate da Asti Architetti e alte rispettivamente 77 e 55 metri. Collocate in un’area verde di oltre 5.000 mq, le due torri dovrebbero essere completate entro i primi mesi del 2024.

Cascina Merlata

L’architetto Scandurra sta lavorando anche nell’area della Expo 2015 in zona Cascina Merlata. Anche questo brano di città adiacente al Cimitero Maggiore, è interessato da una rigenerazione urbana molto estesa e che permetterà la costruzione di numerose abitazioni a canone calmirato, molte delle quali giù sold out. Se Scandurra è impegnato sul lotto UpTown di Cascina Merlata, sono Cino Zucchi, Citterio e Viel, Labics, SIO Engineering e Valerio Cozzi, e Beretta Associati, a firmare gli altri lotti dell’area. Qui sorgerà il Social Village, la Città contemporanea 3.0 e le già completate 1.0 e 2.0, nonché il Feel Uptown.

Ovviamente tanti sono ancora gli interventi oggi in atto a Milano e nelle aree limitrofe. Sesto san Giovanni con la rigenerazione dell’ex-Falk e della stazione su progetto di Renzo Piano, o ancora il progetto biofilico di Kengo Kuma e Mancuso “Welcome, feeling at work” a Crescenzago nell’ex Rizzoli. Ma questa è un’altra storia. Come un celebre film, non resta che darsi appuntamento sul tetto di uno di questi grattacieli nella Milano 2030 e osservare quanto è cambiato lo skyline.

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